sabato, Settembre 20, 2025
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Più poteri al ministero della Difesa contro i cyberattacchi. Ecco il Ddl

AGI – Più poteri al ministero della Difesa contro i cyber attacchi, sia in tempo di guerra che di pace, consentendo ai militari di avere accesso agli elenchi delle reti strategiche ma anche di poter assumere hacker per fare attacchi e difendersi. Lo prevede un ddl presentato alla Camera dal Presidente della Commissione Difesa della Camera, Nino Minardo (Forza Italia). Sul tema si era speso lo stesso ministro Crosetto, ricordando a più riprese come la cybersicurezza sia ormai cruciale sul piano della difesa della Nazione, una nuova forma di guerra contro la quale, aveva ricordato Crosetto in audizione, la risposta sconta tra l’altro il tetto degli stipendi della pubblica amministrazione con il quale “non trovi neanche il più sfigato degli hacker”.

“Quello cyber è un dominio strategico tanto quanto terra, mare, cielo e spazio, è essenziale e non più procrastinabile un quadro normativo che consenta alla Difesa di operare efficacemente, anche coordinandosi con gli altri attori rilevanti”, ha sottolineato Minardo, il cui ddl aggiorna le norme vigenti, riconoscendo alla Difesa la possibilita’ di intervenire nel cyberspazio anche in tempo di pace e al di fuori di scenari di guerra tradizionale, per proteggere istituzioni, infrastrutture critiche e cittadini.

Le Forze Armate potranno cosi’ condurre operazioni digitali con strumenti e garanzie adeguate, rafforzando la capacita’ di risposta del Paese. La proposta introduce inoltre percorsi di formazione specifica in materia di cyber defence negli istituti e nelle scuole militari, cosi’ da preparare nuove generazioni di professionisti. Infine, prevede la possibilita’ di ricorrere, quando necessario, al supporto di competenze tecniche esterne altamente specializzate, sempre sotto il controllo istituzionale e con procedure di autorizzazione stringenti. “Questo intervento legislativo – spiega Minardo – non solo rafforza le capacita’ operative della Difesa, ma garantisce anche il pieno coinvolgimento del Parlamento. Il ministro della Difesa riferirà periodicamente alle Commissioni competenti della Camera e del Senato e al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, cosi’ da assicurare trasparenza e controllo democratico sull’impiego delle Forze Armate nel dominio cibernetico”. 

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