AGI – La Russia appare “una tigre di carta”, Washington continuerà a fornire armi alla Nato “affinché la Nato ne faccia ciò che vuole”. Lo dice Donald Trump su Truth. “La Russia combatte senza scopo da tre anni e mezzo, una guerra che una vera potenza militare avrebbe dovuto vincere in meno di una settimana. Questo non distingue la Russia. Anzi, la fa apparire come una ‘tigre di carta’”, scrive Trump.
“Quando la gente di Mosca e di tutte le Grandi Città, Paesi e Distretti della Russia scoprirà cosa sta realmente accadendo in questa guerra, il fatto che è quasi impossibile per loro ottenere benzina attraverso le lunghe code che si stanno formando, e tutte le altre cose che stanno accadendo nella loro economia di guerra, dove la maggior parte del loro denaro viene spesa per combattere l’Ucraina, che ha un grande spirito e sta solo migliorando, l’Ucraina sarà in grado di riprendersi il suo Paese nella sua forma originale e, chissà, forse anche di più! Putin e la Russia sono in grandi difficoltà economiche, ed è giunto il momento che l’Ucraina agisca. In ogni caso, auguro il meglio a entrambi i Paesi. Continueremo a fornire armi alla Nato affinché la Nato ne faccia ciò che vuole”, conclude.
E poi, in un altro post: “Dopo aver conosciuto e compreso appieno la situazione militare ed economica tra Ucraina e Russia e dopo aver visto i problemi economici che sta causando alla Russia, penso che l’Ucraina, con il sostegno dell’Unione Europea, sia in grado di combattere e riconquistare l’intera Ucraina nella sua forma originale. Con il tempo, la pazienza e il sostegno finanziario dell’Europa e, in particolare, della Nato, i confini originali da cui è iniziata questa guerra sono un’opzione concreta”.
Il discorso alle Nazioni Unite
In un discorso lungo quasi un’ora e dai toni molto duri e irrituali, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha messo in discussione la missione delle Nazioni Unite e ha tenuto una “lezione” alle nazioni membri presenti all’Assemblea generale dell’Onu. Trump si è autocelebrato e ha accusato l’Onu di essere inefficace, presentandosi come l’unico leader in grado di risolvere i problemi del mondo, dai conflitti all’immigrazione, dalla minaccia del nucleare all’energia. Mentre l’Assemblea generale si è riunita per il suo ottantesimo anniversario, con le guerre in corso a Gaza, in Sudan e in Ucraina, Trump ha sostenuto di aver risolto conflitti in tutto il mondo, “come mai nessun leader nel mondo”. “Purtroppo – ha aggiunto – in tutti i casi le Nazioni Unite non hanno nemmeno provato ad aiutare in nessuno di essi”.
Prendendosi il merito di aver posto fine ai conflitti tra Israele e Iran, Cambogia e Thailandia, e Armenia e Azerbaigian, Trump ha nuovamente incolpato il suo predecessore, Joe Biden, della decisione della Russia di invadere l’Ucraina. Ha inoltre affermato che Cina e India stanno finanziando la guerra acquistando petrolio russo, e ha detto di essere pronto a imporre ulteriori dazi contro la Russia se non accetterà un cessate il fuoco, ma solo se l’Europa interromperà tutti gli acquisti di petrolio e gas russi. Trump è andato ben oltre i quindici minuti concessi – a volte arrivano a diciannove – per attaccare “l’energia verde”, definendola la “strada che porta alla bancarotta”. Il presidente ha definito “la più grossa truffa perpetrata al mondo” il cambiamento climatico e “un’altra truffa” gli accordi di Parigi sul clima.
Sull’immigrazione, punto intorno al quale è tornato più volte, il presidente americano ha dichiarato che “è tempo di mettere fine ai confini aperti” e ha invitato gli altri Paesi a seguire il suo esempio. “O finirete nell’inferno”, ha avvertito. Oltre a Biden, Trump ha preso di mira avversari politici e alleati della Nato, in particolare gli europei, accusati di “finanziare la guerra contro loro stessi”, riferimento all’acquisto di gas e petrolio russo, considerato un finanziamento indiretto dell’attacco all’Ucraina. Il presidente del Brasile, Inacio Lula da Silva, poco prima aveva definito “inaccettabili gli attacchi alla giustizia brasiliana” – riferimento alle ritorsioni di Trump dopo la condanna del suo amico ed ex presidente Jair Bolsonaro per il tentato colpo di Stato del 2023 – e a lui Trump ha destinato una irrituale minaccia. “Il Brasile sta facendo molto male – ha detto il tycoon – e continuerà a fare male se non collaborerà con noi, fallirà come è successo ad altri Paesi”.
Sulla questione palestinese Trump ha ribadito la sua posizione: non ne riconoscerà lo Stato come hanno fatto, invece, alcuni suoi alleati, come Regno Unito e Francia. Trump ha, invece, ripetuto la sua richiesta del “rivogliamo tutti gli ostaggi” da Gaza, senza menzionare la questione degli sforzi israeliani per prendere la città di Gaza né le sue precedenti promesse di far arrivare più cibo e aiuti all’enclave palestinese. Il blocco degli aiuti imposto da Israele, mentre la crisi umanitaria cresce, ha suscitato accuse di genocidio. Nel suo discorso di apertura, il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, aveva messo in guardia sullo stato pericolosamente caotico del mondo, offrendo però un segno di speranza che unità e diplomazia possano riportare stabilità. “Ovunque le persone chiedono qualcosa di meglio, e noi dobbiamo loro qualcosa che sia degno della loro fiducia”, ha detto.