venerdì, Settembre 26, 2025
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La Repubblica Centrafricana, laboratorio di pace e politica

AGI – A margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a New York si è tenuto un evento organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. Vi hanno partecipato il Presidente della Repubblica Centrafricana, Faustin-Archange Touadéra, e il Sottosegretario di Stato per le Operazioni di Peacekeeping delle Nazioni Unite, Jean-Pierre Lacroix. Il dialogo, aperto da un intervento del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, si è concentrato sull’esperienza del Paese come “laboratorio di pace e politica”.

L’obiettivo dell’iniziativa, ha spiegato la Comunità di Sant’Egidio, era quello di avviare un confronto sugli sforzi di dialogo e riconciliazione nel Paese africano, incoraggiando il sostegno della comunità internazionale. Al simposio erano presenti anche rappresentanti del Vaticano, dell’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite (OCHA), del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), dell’AVSI e della Fondazione Bill Gates. In apertura dell’evento, il Ministro Tajani ha ringraziato la Comunità di Sant’Egidio per aver organizzato un incontro dedicato a “un Paese amico”. Nonostante le sfide cruciali che deve affrontare, la Repubblica Centrafricana “presenta prospettive di sviluppo eccezionali”, ha affermato, sottolineando che l’Italia desidera “mantenere un dialogo alla pari con essa ed essere un partner privilegiato nel cammino verso la pace e nelle sue iniziative di inclusione”. L’Italia “ha posto l’Africa al centro delle sue preoccupazioni, sia all’interno del G7 che in Europa”, ha continuato Tajani, che si è detto “orgoglioso di aver raddoppiato le borse di studio per studenti africani in Italia e di sottolineare l’impegno leader del nostro Paese nella produzione di vaccini in Africa”. L’Italia sostiene fermamente l’impegno delle Nazioni Unite per la pace e la riconciliazione, ha insistito il ministro italiano, ricordando che Roma ha “contribuito agli sforzi di riforma della difesa nazionale attraverso la Missione di addestramento dell’Unione Europea e rafforzando le capacità delle forze di sicurezza del Paese”.

 

 

Secondo il Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri delle Nazioni Unite, Lacroix, la Repubblica Centrafricana ha compiuto “progressi significativi, come il ritorno dell’autorità statale sul territorio e la riconciliazione tra le diverse comunità”. In questo contesto, l’impegno della comunità internazionale “è essenziale”, ha affermato, ricordando che la Comunità di Sant’Egidio sostiene la Repubblica Centrafricana dal 2003. Nel corso dei decenni, “ha contribuito a ridurre le tensioni intercomunitarie, facilitato il rilascio degli ostaggi, riattivato i canali di comunicazione tra comunità isolate e sostenuto il processo di pace guidato dall’Unione Africana, che ha portato alla firma dell’accordo di pace tra il governo e 14 gruppi armati nel 2019”, ha riconosciuto Lacroix.

Da allora, Sant’Egidio ha continuato a lavorare nel paese africano per attuare l’accordo di pace, il disarmo e il reinserimento degli ex combattenti e il dialogo politico e comunitario tra i diversi attori del paese, in sinergia con partner regionali e internazionali come le Nazioni Unite. “A New York, di fronte a una comunità internazionale preoccupata per il proliferare dei conflitti, parlare della Repubblica Centrafricana significa continuare a sperare nel dialogo e nella riconciliazione. Dobbiamo continuare a lavorare per la pace con pazienza e tenacia”, ha sottolineato Mauro Garofalo della Comunità di Sant’Egidio.

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