sabato, Settembre 27, 2025
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Londra si consolida ‘capitale del divorzio’

AGI – Il caso di Natalia Potanina sta rafforzando la reputazione di Londra come capitale del “turismo del divorzio“. L’ex moglie di Vladimir Potanin, il miliardario russo più ricco del Paese, ha ottenuto il diritto di intentare una causa di divorzio nei tribunali inglesi, nonostante la separazione fosse stata formalizzata in Russia più di dieci anni prima. La donna sta cercando di ottenere un accordo multimilionario dalla sua fortuna stimata in 20 miliardi di dollari. Ma la cosa più importante è che la sentenza apre la strada al più grande caso di divorzio mai visto nel Regno Unito e, secondo gli avvocati, incoraggerà un numero ancora maggiore di “turisti del divorzio“, alla ricerca di risarcimenti più favorevoli, a venire in Inghilterra. In un lungo articolo, il Financial Times spiega che intentare una causa di divorzio a Londra può essere molto redditizio, almeno per una delle due parti di una coppia separata.

Il sistema giuridico inglese e gallese è attraente per la parte finanziariamente più debole perché si concentra sulla divisione equa del patrimonio coniugale, anche se uno dei partner era il principale sostentatore della famiglia. L’approccio differisce da quello della Scozia e di molti paesi europei, dove i risarcimenti finanziari sono molto meno generosi e gli alimenti sono spesso limitati a pochi anni, con l’aspettativa che entrambe le parti diventino finanziariamente indipendenti.

Ulteriori contenziosi a Londra

Secondo alcuni esperti, molti mariti che hanno divorziato in giurisdizioni che non insistono sulla piena divulgazione finanziaria – ad esempio, dove i beni familiari detenuti in società, trust o pensioni non possono essere divisi – potrebbero affrontare ulteriori contenziosi a Londra anche dopo che è stata emessa una sentenza “definitiva” all’estero. Quindi, spiega il FT, mentre i tassi di divorzio nazionali sono vicini al loro livello più basso in oltre 50 anni, gli avvocati londinesi che si occupano di casi complessi a livello globale e di alto valore patrimoniale affermano di essere più impegnati che mai. Ma l’ascesa di Londra come capitale mondiale dei divorzi comporta costi più ampi.

La Matrimonial and Family Proceedings Act

Ma Londra potrebbe davvero interferire con le decisioni legali prese altrove? Ai sensi della parte III del Matrimonial and Family Proceedings Act, è stata aperta una via per coloro che hanno divorziato all’estero per presentare richieste di risarcimento finanziario in Inghilterra e Galles. Ciò consente ai divorziati di presentare una richiesta a Londra se sono in grado di dimostrare un legame sufficiente con il Regno Unito e che l’esito all’estero è stato ingiusto. Ma è stato solo all’inizio degli anni 2000 che Londra ha davvero consolidato la sua reputazione di “capitale mondiale del divorzio“. La svolta è stata una causa storica tra due agricoltori in fase di divorzio, Martin e Pamela White, che ha stabilito che il matrimonio è un’unione tra pari. Da allora, il punto di partenza per i tribunali nella divisione dei beni è stato quello di dividerli equamente, in base al cosiddetto principio del “criterio di uguaglianza“.

Divisione dei beni e assegni di mantenimento

I giudici possono, e lo fanno, discostarsi da questa posizione, ma solo con una “buona ragione”. Oltre alla divisione equa dei beni, i tribunali inglesi si sono anche dimostrati disponibili a concedere assegni di mantenimento continuativo. Lo dimostra il caso, nel 2016, di Christina Estrada, ex top model, alla quale è stato assegnato un risarcimento in contanti di 53 milioni di sterline a seguito del divorzio dal miliardario saudita Sheikh Walid Juffali.

Le sue “esigenze” presentate al tribunale includevano un budget di 1 milione di sterline all’anno per abiti firmati (compresi 40.000 sterline all’anno per una pelliccia), più 8.000 sterline per le spese relative agli animali domestici, 138.000 sterline per la cura della bellezza e 26.300 sterline per le bollette del telefono cellulare. Tali somme da capogiro potrebbero essere eclissate dal caso Potanin. Ma, sostengono gli osservatori, il “turismo del divorzio” è accessibile solo ai ricchi perché questo tipo di cause costano anche centinaia di migliaia di sterline.

Recupero spese e applicabilità delle sentenze

La parte economicamente più debole può talvolta recuperare le spese sostenute, soprattutto se i tribunali ritengono che la controparte non abbia agito in modo corretto, ad esempio omettendo di dichiarare i propri beni. Tuttavia, la presunzione generale è che ciascuna parte sostenga le proprie spese. Un ostacolo più serio è l’applicabilità. Un esempio famoso è stato il divorzio tra il miliardario russo Farkhad Akhmedov e la sua ex moglie Tatiana Akhmedova. Nel 2016 l’Alta Corte di Londra ha stabilito che Akhmedov doveva pagarle 453,58 milioni di sterline, ma lui si è opposto alla sentenza, scatenando una battaglia per il patrimonio che si è estesa a Monaco, Dubai e Inghilterra. Cinque anni dopo, la sua ex moglie ha accettato un accordo, dopo aver tentato senza successo di sequestrare il suo superyacht, Luna.

Giudici meno generosi e importanza degli accordi prematrimoniali

In generale, secondo gli avvocati, i giudici sono diventati meno generosi rispetto a dieci anni fa, mentre viene attribuita sempre più importanza agli accordi prematrimoniali, offrendo una maggiore protezione alla parte finanziariamente più forte. Ciononostante, poche altre giurisdizioni, se non nessuna, si avvicinano all’Inghilterra. C’è, ovviamente, l’altra faccia della medaglia. I tribunali della famiglia, come gran parte del sistema giudiziario inglese, sono afflitti da lunghe attese. I dati ufficiali pubblicati questa settimana hanno mostrato un aumento dei tempi di attesa delle coppie per finalizzare il divorzio. Il tempo medio che intercorre tra la richiesta e l’ordinanza condizionale è di 41 settimane, vicino al massimo storico.

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