sabato, Settembre 27, 2025
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La Flotilla è pronta al dialogo, ma non incondizionato

AGI –  “Non c’è una chiusura cieca. Siamo assolutamente aperti a delle trattative concrete”. Lo afferma, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, la portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia.

“Il direttivo – spiega – ha deciso di mandarmi a Roma per portare avanti di persona il dialogo con le istituzioni“, e, quanto all’appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sottolinea che “abbiamo apprezzato le parole del Capo dello Stato e ne abbiamo colto l’emotività. Ma ci è sembrato che accettare spostasse l’attenzione dal punto centrale. Noi siamo dispostissimi a trovare un corridoio umanitario, che vorremmo fosse permanente, però questo non può essere un’alternativa a poter percorrere liberamente delle acque internazionali. Stiamo cercando di mettere in evidenza una stortura”.

Delia afferma quindi che “non c’è nessuna volontà di andare a farsi male per forza, noi chiediamo ai governi: è possibile dire a Israele guardate che se attaccherete quelle barche in acque internazionali noi vi daremo delle sanzioni? Possiamo ragionare sulla possibilità che l’Italia metta un embargo sulle armi o rinunci ad alcuni accordi commerciali”. E ancora: “Israele potrebbe garantire che una volta al mese si apra un corridoio navale affinché le navi dell’Onu, non quelle della Flotilla, possano portare via mare degli aiuti. Ci sono tante possibilità – aggiunge – ma bisogna fare qualcosa in più rispetto a chiedere a noi di non andare a Gaza”.

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