AGI – Il ministero degli Esteri israeliano afferma di essere in possesso di documenti che evidenziano legami diretti tra gli attivisti della Flotilla e Hamas. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. I documenti in questione, recuperati dalle truppe israeliane a Gaza, rivelerebbero presumibilmente il “coinvolgimento diretto” del gruppo terroristico in una missione di attivisti che attualmente impiega decine di imbarcazioni per sfidare il blocco israeliano della Striscia.
In una dichiarazione, il ministero degli Esteri sottolinea che i documenti “mostrano un legame diretto tra i leader della flottiglia e l’organizzazione terroristica di Hamas”, in particolare la sua branca estera, la Conferenza Palestinese per i Palestinesi, o Pcpa. La Pcpa è stata istituita nel 2018 e, secondo Israele, “funziona come organo di rappresentanza di Hamas all’estero, operando di fatto come ambasciate di Hamas”.
La Pcpa è stata designata da Israele come gruppo terroristico nel 2021, in quanto branca di Hamas. “L’organizzazione opera sotto copertura civile ed è responsabile, per conto di Hamas, della mobilitazione contro Israele, tra cui manifestazioni violente, marce contro Israele e flottiglie di protesta e provocazione”, evidenzia il ministero.
A 200 miglia da Gaza. Scotto: “Non ci fermeremo”
La Global Sumud Flotilla è arrivata a 200 miglia nautiche dalle coste della Striscia di Gaza: lo ha riferito il deputato dem Arturo Scotto in un video postato insieme alla collega del Pd, Annalisa Corrado in cui ha spiegato che se le imbarcazioni saranno intercettate da mezzi israeliani non verrà opposta resistenza.
“Noi non ci fermeremo perché pensiamo che in acque internazionali bloccarci sia un atto illegale”, ha affermato Scotto, “qualora l’alt dovesse arrivare dalla marina israeliana, o da qualsiasi altro mezzo militare, saremo costretti a fermarci, per evitare di mettere a rischio la sicurezza nostra e degli equipaggi. Esattamente quello che faranno tutte le barche della Flotilla”.
Il deputato dem ha ribadito che l’obiettivo è “aprire finalmente quel corridoio umanitario permanente per portare gli aiuti”.
Intanto la portavoce del Global Movement to Gaza, Maria Elena Delia, che sabato parteciperà al corteo Pro-Pal a Roma, ha avanzato dubbi sui guasti che hanno rallentato o fermato alcune imbarcazioni. “Sospettiamo sabotaggi alle barche, che peraltro ci sono stati anche nella storia delle precedenti flottiglie”, ha affermato, “ad esempio il caso della Famiglia, una delle imbarcazioni più grandi, che ha avuto quel problema al motore che l’ha bloccata e non ha mai più ripreso il largo è stato sicuramente un evento sospetto”.
FDI “retroscena inquietante” presenta un’interrogazione in parlamento
“Le indiscrezioni che si rincorrono da settimane sui collegamenti tra Hamas e l’iniziativa della Global Sumud Flotilla trovano oggi nuove conferme che arrivano dall’esercito israeliano sul fatto che la società spagnola proprietaria di decine delle navi partecipanti alla flottiglia sia amministrata da Saif Abu Kashk, membro di spicco della Palestinian Conference for Palestinians Abroad (Pcpa), associazione creata nel 2018 come braccio internazionale di Hamas. Si tratta di un retroscena inquietante che getta ombre sull’iniziativa, anche alla luce delle recenti dichiarazioni degli attivisti che hanno svelato che lo scopo primario delle navi è quello di andare allo scontro con l’esercito israeliano forzando il blocco”. Lo afferma la deputata di Fratelli d’Italia Sara Kelany, responsabile del dipartimento immigrazione del Partito.
“Con il presidente Bignami e l’onorevole Filini – annuncia – abbiamo già depositato una interrogazione parlamentare per chiedere al governo italiano di approfondire la fondatezza delle notizie che circolano sul presunto appoggio operativo di Hamas all’organizzazione. Se questa ipotesi fosse confermata sarebbe gravissimo e imporrebbe una netta e immediata presa di distanza da parte degli attivisti in buona fede che partecipano all’operazione”.