AGI – Quasi duecento opere tra incisioni, ceramiche, arazzi e oggetti di design del maestro del surrealismo esposte a Parma. Peccato che una su dieci erano false e 21 dei capolavori attribuiti a Salvador Dalí sono stati sequestrati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Roma.
Dietro i colori accesi e le forme visionarie che richiamavano lo stile inconfondibile del maestro del Surrealismo, si nascondeva infatti una sofisticata operazione di contraffazione. A dare il primo allarme è stata la Fundación Gala – Salvador Dalí, custode ufficiale dell’eredità dell’artista, che ha segnalato gravi incongruenze sull’autenticità dei lavori.
A seguire, l’intervento delle forze dell’ordine, coordinate dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, le quali, notando alcune anomalie nelle opere esposte, all’epoca dei fatti, presso un altro noto Museo di Roma, hanno confermato il falso. Un’operazione che svela ancora una volta le ombre di un mercato dell’arte sempre più vulnerabile alle truffe, che rischia di intaccare profondamente la credibilità dell’intero settore e di ingannare collezionisti, appassionati e istituzioni culturali.
Il Comune di Parma valuta l’azione legale
“Preoccupazione per i sequestri eseguiti questa mattina all’interno della mostra su Dali’ a Palazzo Tarasconi”. La esprime il Comune di Parma che precisa pero’ che “l’organizzazione della mostra non ha ricevuto alcun contributo dell’ente e che il luogo è totalmente privato. Il Comune è da sempre attivo per la promozione e la tutela dell’immagine della città e valuterà attentamente come procedere”. “Poiché la mostra non è organizzata dal Comune – precisa il vicesindaco e assessore a Cultura e Turismo, Lorenzo Lavagetto – non posso entrare nel merito. Si tratta di una mostra organizzata da una società privata che ha già toccato sedi di rilievo in Italia. Vedremo gli sviluppi”.