AGI – “La strada è ancora lunga, forza…”. Carlotta e Gioia guardano la mamma. Sono appena scese da un passeggino rosso. Lo spingono con una mano lungo Viale Aventino, in zona Ostiense. Con l’altra stringono due peluche. Camminano in coda al corteo quando la testa del ‘serpentone’ è già arrivata in piazza San Giovanni.
A un centinaio di metri, Matteo, 4 anni, scruta l’orizzonte seduto sulle spalle del padre. Mentre Livia si gusta un cornetto. In bici, nello zaino, sui passeggini. Il ‘loro’ corteo si colora di arcobaleno. Sono tanti i bambini presenti alla manifestazione nazionale per la Palestina a Roma.
Un ‘fuori programma’ o un sabato pomeriggio di festa, per i piccoli. Un passo per “creare una coscienza collettiva”, per i genitori che hanno deciso di portarli in piazza. “Vogliamo la pace a Gaza”, il loro ‘grido’.“Non tutti i bambini sono stati fortunati come i nostri figli”, dice Laura mentre tiene d’occhio le sue figlie di 5 e 7 anni.
Poco distante c’è un giovane padre. Roberto ha una neonata nello zainetto e un ragazzino che lo segue. La piccola, appena 4 mesi, sbadiglia, una sbirciatina fuori, poi ricade nel sonno tra i cori “Palestina Libera”. Il fratello maggiore si guarda attorno mentre scarta un pacchetto di patatine.
“Spero che sia una manifestazione pacifica” le parole di Roberto, romano di Monteverde. “Ho deciso di portare anche mia figlia, anche se è molto piccola, perché questa è una giornata importante. Dobbiamo contribuire a costruire una coscienza collettiva, una responsabilità comune”, spiega.
Qualche metro più avanti alcuni amici parlottano. Sono arrivati questa mattina da Firenze in auto. Qualche battuta in attesa di Arianna – che, avvolta dalla bandiera della Palestina, sta allattando la figlia di 7 mesi. “Siamo qui anche per sostenere i bambini di Gaza. La guerra e la fame nella Striscia devono finire”, dice.
Per Roberta è la seconda manifestazione in due giorni. Ieri in marcia per lo sciopero generale. Oggi la mobilitazione nazionale per Gaza. La bandiera della Palestina sventola dietro lo zainetto. Mentre la figlia, 8 anni, segue il ritmo dei manifestanti battendo su un tamburello. “I bambini sono il futuro. Ho due bimbe e vorrei consegnare loro un mondo che sia in pace. Il mondo migliore possibile, non un mondo senza pace e senza diritti. Siamo qui per la pace”, ripete.
La coda del corteo è poco lontana. Seduto sul marciapiede Alessio, gelato in una mano e succo di frutta nell’altra, si riposa. “È stata una bellissima giornata” racconta il padre Carlo. Ma dopo due ore di camminata siamo stanchi e torniamo a casa”. Per Alessio la manifestazione è finita. Per tanti altri bambini la marcia prosegue: verso piazza San Giovanni.