mercoledì, Ottobre 8, 2025
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Svelato il segreto del Tempio di Karnak, il cuore spirituale dell’antico Egitto nato su un’isola

AGI – Il tempio di Karnakcuore spirituale dell’antico Egitto e uno dei più vasti complessi religiosi del mondo, nacque su un’isola naturale formatasi tra due antichi canali del Nilo. È la principale scoperta di un nuovo studio internazionale, pubblicato su Antiquity, che per la prima volta ha analizzato in modo sistematico l’intero paesaggio del sito, stabilendo che la prima occupazione risale all’Antico Regno (circa 2590-2150 a.C.). L’indagine, guidata dall’Università di Southampton e dall’Università di Uppsala, ha combinato analisi geologiche, archeologiche e sedimentologiche per ricostruire 3.000 anni di storia ambientale del luogo. 

Attraverso 61 carote di sedimenti e lo studio di decine di migliaia di frammenti ceramici, i ricercatori hanno determinato che, prima del 2520 a.C., la zona era periodicamente sommersa dalle piene del Nilo e non adatta a un insediamento stabile. Solo quando i canali fluviali a est e ovest iniziarono a divergere, emerse un terreno rialzato che offrì le condizioni ideali per la costruzione del primo santuario dedicato ad Amon-Ra. I frammenti di ceramica rinvenuti nel sito corroborano questa scoperta, con la datazione più antica compresa tra il 2305 e il 1980 a.C. “Questa nuova ricerca fornisce dettagli senza precedenti sull’evoluzione del tempio di Karnak, da una piccola isola a una delle istituzioni più rappresentative dell’antico Egitto,” spiega Ben Pennington, autore principale dello studio e visiting fellow in Geoarcheologia all’Università di Southampton.

 

 

Il ruolo cruciale dei Canali Fluviali

L’indagine ha anche rivelato l’esistenza di un canale orientale molto più ampio di quanto si credesse, finora quasi sconosciuto alla ricerca archeologica. Questo fiume secondario, insieme al canale occidentale, definì lo sviluppo urbanistico e religioso del complesso templare nei millenni successivi. “I canali fluviali che circondavano il sito hanno determinato dove e come il tempio potesse svilupparsi, con nuove costruzioni che si sovrapponevano a vecchi letti fluviali man mano che si insabbiavano,” spiega Dominic Barker, coautore della ricerca.

Karnak e il mito egizio della creazione

La formazione dell’isola su cui sorgeva il tempio, che emergeva dalle acque circostanti, rifletteva anche potenti simbolismi religiosi. Gli studiosi collegano infatti questa particolare morfologia al mito egizio della creazione, secondo il quale il dio primordiale si manifestò come un’altura che si solleva dal “lago delle acque del caos”. “È probabile che le élite tebane abbiano scelto la posizione di Karnak proprio per incarnare il mito della creazione,” afferma Pennington. “Il tumulo naturale che riemergeva ogni anno dopo le piene del Nilo poteva rappresentare simbolicamente il dio che si solleva dalle acque, un’immagine potente per il culto di Amon-Ra, il dio del sole e della rinascita“.

La fusione tra paesaggio e mito

Durante il Medio Regno (circa 1980-1760 a.C.), questo simbolismo cosmologico fu integrato nei testi religiosi, che descrivono la collina sacra di Karnak come il “tumulo primordiale” emergente dal mare del caos. Così, il paesaggio fisico e quello mitologico si fusero in un’unica narrazione religiosa destinata a plasmare la teologia egizia per secoli. Kristian Strutt, coautore dello studio, sottolinea come “le nuove prove pongano un limite temporale chiaro alla prima occupazione e alla costruzione del complesso templare, risolvendo un dibattito che durava da decenni tra gli archeologi”.

 

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