sabato, Ottobre 11, 2025
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Fegato trapiantato da un maiale, paziente sopravvive 171 giorni

AGI – Un paziente ha ricevuto il fegato trapiantato da un maiale geneticamente modificato ed è sopravvissuto per 171 giorni. A descrivere il caso uno studio, pubblicato sul Journal of Hepatology, condotto dagli scienziati dell’Università Medica di Anhui, in Cina.

Il team, guidato da Beicheng Sun, ha effettuato il primo xenotrapianto di fegato ausiliario al mondo da un maiale geneticamente modificato a un ricevente umano vivente. L’operazione innovativa, avvenuta presso l’Ospedale Universitario di Anhui, è stata performata il 17 maggio 2024. Lo scorso anno, lo stesso team di ricerca ha pubblicato un articolo sulla rivista Nature per riportare i risultati preliminari dell’intervento, coprendo le prime due settimane dal trapianto. Questo caso pionieristico offre una potenziale nuova strada per colmare il divario tra domanda e disponibilità di organi, che ogni anno provoca numerosi decessi a livello globale.

Dettagli del paziente e dell’intervento

Il paziente descritto nell’articolo era un uomo di 71 anni con cirrosi correlata all’epatite B e carcinoma epatocellulare, non idoneo alla resezione o al trapianto di fegato umano. L’equipe ha impiantato un innesto ausiliario da un maiale nano con 10 modifiche genetiche progettate per promuovere la compatibilità organica. L’organo ha iniziato a funzionare entro 2 ore, producendo proteine di origine suina rilevabili nel sangue del paziente. È stato necessario un potente protocollo di immunosoppressione, ma non si è verificato rigetto immediato.

Funzionamento iniziale e complicazioni

Per il primo mese dopo l’intervento, l’innesto ha funzionato efficacemente, producendo bile e sintetizzando fattori della coagulazione, senza evidenza di rigetto. Il 38esimo giorno, però, è stato rilevato lo sviluppo di microangiopatia trombotica associata a xenotrapianto (xTMA), una grave complicanza correlata all’attivazione del complemento e al danno endoteliale. Il paziente è stato trattato con la terapia adeguata e la problematica è rientrata, ma l’uomo ha manifestato ripetuti episodi di emorragie nel tratto gastrointestinale ed è deceduto dopo 171 giorni dal trapianto.

Le dichiarazioni del team di ricerca

“Questo lavoro – afferma Sun -, dimostra che un fegato di maiale geneticamente modificato può funzionare in un essere umano per un periodo prolungato. Si tratta di un passo avanti fondamentale, che evidenzia le potenzialità di questa tecnica, ma anche i suoi attuali limiti. In particolare, sarà necessario capire come affrontare la disregolazione della coagulazione e le complicazioni immunitarie“.

Prospettive future dello xenotrapianto

Lo xenotrapianto, commentano gli esperti, potrebbe aprire strade nuove completamente nuove per i pazienti con insufficienza epatica acuta e carcinoma epatocellulare. “Quello che emerge – concludono gli scienziati -, è un punto di partenza, piuttosto che un traguardo definitivo: l’innovazione, anche imperfetta, può indicare nuove direzioni“.

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