lunedì, Ottobre 13, 2025
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Liberati i primi 7 ostaggi israeliani. Gli altri saranno rilasciati alle 9 al sud di Gaza

AGI – Centinaia di bandiere di Israele con il nastro giallo divenuto, simbolo della mobilitazione per il rilascio degli ostaggi, e cartelli con i volti dei prigionieri nelle mani di Hamas. Così “Piazza degli Ostaggi” a Tel Aviv si prepara a vivere il momento atteso da 737 giorni: il rilascio dei propri cari, annunciato dalle autorità alle 8 di mattina (le 7 in Italia). In sottofondo una canzone in inglese ripete “Bring ‘em home”, riportateli a casa.

Lo scambio di ostaggi rappresenta la prima tappa del piano presentato dal presidente americano Donald Trump per mettere fine alle ostilità: il ritorno in Israele dei 48 ostaggi, vivi o morti, dovrà essere accompagnato dal rilascio da parte di Israele di 250 detenuti per “motivi di sicurezza”, tra cui molti condannati per attentati mortali contro Israele, e di 1.700 palestinesi arrestati a Gaza dall’ottobre 2023.

Sul bus i 1.966 palestinesi da liberare

Tutti i 1.966 detenuti palestinesi usciti dalle prigioni israeliane sono saliti sugli autobus prima del loro rilascio, per lo scambio con gli ostaggi israeliani previsto dall’accordo di Sharm el Sheikh. Lo riferisce il Times of Israel citando anche l’agenzia Reuters.

Tra i detenuti ci sono 250 condannati per terrorismo che dovrebbero essere liberati dalla prigione di Ofer in Cisgiordania, anche se solo dopo che Hamas avra’ consegnato tutti gli ostaggi. Secondo i media arabi, le squadre della Mezzaluna Rossa palestinese sono entrate nella prigione per trasferire un prigioniero malato. 

Gli ostaggi consegnati all’Idf

Sono arrivati in Israele e sono gia’ stati consegnati all’Idf i sette ostaggi liberati questa mattina da Hamas a Gaza. “Sette ostaggi di ritorno sono con le forze dell’Idf e dell’Isa (lo Shin Bet, ndr) per il loro rientro in Israele, dove saranno sottoposti a una valutazione medica iniziale”, si legge in un post sui social media.
“L’IDf è pronto a ricevere altri ostaggi che si prevede saranno trasferiti alla Croce Rossa in seguito”, prosegue il post. 

Trump assiste al rilascio dall’Air Force One

Il presidente americano Donald Trump ha assistito alla liberazione dei primi sette ostaggi israeliani dall’Air Force One che lo porta a Tel Aviv. “La storia mentre accade”, ha scritto la sua portavoce Karoline Leavitt sui social media, insieme a una foto della televisione che sull’aereo presidenziale trasmetteva immagini da Gaza e da Israele.

Hamas: “Rispetteremo l’accordo se anche Israele lo farà”

Hamas ha assicurato che rispetterà l’intera di Sharm el Sheikh, a patto che lo faccia anche Israele. “Assicuriamo il nostro impegno sull’accordo e sui relativi calendari, a condizione che Israele li rispetti”, si legge in una nota diffusa dai media. 

“L’accordo che è stato raggiunto è il frutto della fermezza e della resistenza del nostro popolo”, si legge ancora nel comunicato delle Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas. “L’occupazione avrebbe potuto riportare la maggior parte dei suoi prigionieri vivi molti mesi fa, ma ha continuato a temporeggiare”, si sottolinea.

Il biglietto di Netanyahu: “Ti aspettavamo”

“Ti aspettavamo”. Così il primo ministro Benjamin Netanyahu e sua moglie Sara hanno scritto a ciascuno degli ostaggi liberi da oggi, in un biglietto lasciato sul lettino che accogliera’ i rapiti negli ospedali dove saranno visitati. Lo ha riferito l’ufficio del premier. “A nome di tutto il popolo d’Israele, bentornato! Ti abbiamo aspettato. Ti abbracciamo. Sara e Benjamin Netanyahu”, si legge.
Il biglietto e’ parte del kit di benvenuto preparati dall’Autorita’ per gli ostaggi dell’ufficio del primo ministro e include vestiti, prodotti per l’igiene, un computer portatile, un cellulare e un tablet. 

Ostaggi consegnati all’Idf

I sette ostaggi israeliani consegnati questa mattina da Hamas alla Croce Rosa sono sulla via per la consegna all’Idf. Lo riferiscono i media israeliani.

Rilasciati i primi 7 ostaggi israeliani

Sono stati rilasciati a Gaza i primi sette ostaggi israeliani che erano dal 7 ottobre 2023 nelle mani di Hamas. Lo ha annunciato la Croce Rossa, a quanto riportano media israeliani. I sette ostaggi sono stati consegnati da Hamas alla Croce Rossa.

Croce Rossa sul posto

La Croce Rossa si sta recando in un punto di incontro nel nord della Striscia di Gaza dove diversi ostaggi saranno trasferiti sotto la sua custodia, ha riferito l’esercito israeliano in un comunicato. “Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) sono pronte a ricevere altri ostaggi, che dovrebbero essere trasferiti alla Croce Rossa in un secondo momento”, aggiunge la nota.

Hamas pubblica i nomi

L’ala armata di Hamas ha pubblicato un elenco di 20 ostaggi sopravvissuti detenuti a Gaza che dovrebbero essere liberati nell’ambito di un accordo raggiunto con Israele. Gli ostaggi citati dalle Brigate Ezzedine al-Qassam sul proprio canale Telegram fanno parte dei 48 prigionieri, sia vivi che deceduti, detenuti dai militanti palestinesi a Gaza. Nell’ambito dell’accordo” di cessate il fuoco e “per lo scambio di prigionieri, le Brigate al-Qassam hanno deciso di liberare i seguenti prigionieri sionisti vivi”, si legge in un comunicato del gruppo armato che pubblica l’elenco dei nomi dei venti ostaggi. Bar Kuperstein, Eviatar David, Yosef Haim Ohana, Segev Kalfon, Avitan Or, Elkana Buchbot, Maxim Harkin, Nimrod Cohen, Matan Tsengauker, David Cuneo, Eitan Horn, Matan Engerst, Eitan Mor, Gali Berman, Ziv Berman, Omri Miran, Alon Ohel, Guy Gilboa-Dalal, Rom Breslavsky e Ariel Cune. Questi i nomi che compaiono sulla lista.

La visita di Donald Trump in Israele e le sue dichiarazioni

Donald Trump è atteso in Israele alle 6,20 circa. Dopo uno scambio con Netanyahu, parlerà davanti al Parlamento e incontrerà i famigliari degli ostaggi. “La guerra è finita. D’accordo? Lo capite?”, ha dichiarato il presidente americano ai giornalisti al momento di lasciare gli Stati Uniti. Da parte sua, Netanyahu ha affermato che Israele ha ottenuto “vittorie immense, vittorie che hanno stupito il mondo intero. Devo dirvi che la lotta non è finita”, ha tuttavia aggiunto il premier israeliano in un discorso televisivo.

Vertice di pace a Sharm el-Sheikh e futuro di Gaza

Dopo il suo breve soggiorno in Israele, Trump si recherà a Sharm el-Sheikh, in Egitto, per copresiedere insieme al suo omologo egiziano Abdel Fattah al-Sisi un “vertice per la pace a Gaza“, alla presenza dei leader di oltre 20 paesi e del segretario generale dell’ONU Antonio Guterres. La governance della Striscia di Gaza, devastata da due anni di guerra, sarà uno dei temi in discussione. I paesi mediatori dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza dovranno firmare un documento che ne garantisca l’applicazione, ha indicato una fonte diplomatica secondo cui questi paesi saranno gli Stati Uniti, l’Egitto, il Qatar e probabilmente la Turchia. Nessun responsabile israeliano parteciperà al viaggio, né tantomeno Hamas. L’Iran, da tempo sostenitore di quest’ultimo, è stato invitato ma non parteciperà.

Il piano americano per la Striscia di Gaza

Parallelamente al ritiro graduale già avviato dell’esercito israeliano, che mantiene il controllo del 53% della Striscia di Gaza, il piano americano prevede in una fase successiva che Hamas sia escluso dal governo della Striscia di Gaza, dove ha preso il potere nel 2007, e che il suo arsenale sia distrutto. Secondo il piano americano, il governo sarebbe affidato a “un comitato palestinese tecnocratico e apolitico” posto “sotto la supervisione e il controllo di un nuovo organo internazionale di transizione” guidato da Trump.

 

 

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