AGI – Quello in Madagascar si sta configurando come un nuovo golpe. Il presidente malgascio Andry Rajoelina, sfidato in piazza ma aggrappato al potere, ha sciolto l’Assemblea Nazionale che oggi si è comunque riunita e gli ha votato l’impeachment. Dopo il voto, l’annuncio dell’unità militare ammutinata: “Abbiamo preso il potere”, ha dichiarato il colonnello Michael Randrianirina, capo dell’unità militare CAPSAT che da domenica è stato insediato a Capo di Stato maggiore dal ministro della Difesa. “Di fronte alle ripetute violazioni della Costituzione, alla violazione dei diritti umani e al saccheggio della nazione, un consiglio composto dall’Esercito, dalla Gendarmeria e dalla Polizia Nazionale assumerà le funzioni di capo dello Stato, e i membri civili potranno aderirvi entro pochi giorni”, ha spiegato Randrianirina. Questo consiglio avrà un massimo di due anni per “ricostruire le fondamenta della nazione” e, come parte di questo processo di transizione, “si terrà un referendum costituzionale“.
Riparato all’estero, il presidente ha tentato di ‘governare’ tramite social, con un video ieri sera e con il decreto di scioglimento di oggi. Eletto nel 2018 e rieletto nel 2023 per un mandato di cinque anni in un’elezione boicottata dall’opposizione, Andry Rajoelina era salito per la prima volta al potere con il colpo di stato del 2009.
Il voto di impeachment e la posizione dell’Assemblea
Oggi alla votazione hanno partecipato 131 deputati su 163 e 130 hanno approvato la rimozione, ha riferito il vicepresidente dell’Assemblea Nazionale, Siteny Randrianasoloniaiko, che ha presieduto l’Assemblea nonostante il tentativo di scioglimento. Randrianasoloniaiko ha ritenuto che il decreto emesso da Rajoelina non abbia validità legale a causa della mancanza del sigillo ufficiale e della firma del presidente. In una dichiarazione, la Presidenza ha sottolineato che la riunione straordinaria dell’Assemblea Nazionale “è priva di fondamento giuridico ed è contraria alle disposizioni della Costituzione”.
La reazione di Rajoelina e il ruolo del CAPSAT
Sui social, Rajoelina ha confermato che l’emanazione del decreto “è necessaria per ristabilire l’ordine nella nostra nazione e rafforzare la democrazia”. La presidenza malgascia ha denunciato un tentativo di colpo di stato domenica, dopo che gruppi di soldati si sono uniti a migliaia di manifestanti antigovernativi che manifestano dal 25 settembre. Il CAPSAT partecipò al colpo di stato del 2009 che ha rovesciato l’allora presidente Marc Ravalomanana e ha permesso a Rajoelina di salire al potere per la prima volta.
L’escalation delle proteste
Inizialmente lanciate per protestare contro le ricorrenti interruzioni di acqua ed elettricità, le manifestazioni, guidate dai giovani della Generazione Z, si sono trasformate in proteste antigovernative e ora chiedono le dimissioni di Rajoelina.