giovedì, Ottobre 16, 2025
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L’Uruguay legalizza l’eutanasia, il via libera in 5 giorni dalla richiesta

AGI – L’Uruguay legalizza l’eutanasia: con il via libera del Senato è diventato legge un testo che renderà possibile ricevere l’iniezione letale già sei giorni dopo la richiesta e in alcuni casi anche meno. Al termine di un dibattito di dieci ore, tutti i senatori del progressista Frente Amplio al governo hanno votato a favore del testo, appoggiato anche da alcuni esponenti del Partido Colorado e del Partido Nacional all’opposizione.

L’Uruguay diventa così il terzo Paese latino americano a depenalizzare l’eutanasia, dopo la Colombia e l’Ecuador dove nel febbraio 2024 una sentenza della Corte costituzionale ha escluso l’accusa di omicidio per i medici che aiutano i pazienti terminali a morire, in determinate condizioni.
Il ddl ‘Muerte Digna’, morte con dignità, legalizza e regolamenta l’eutanasia attiva e il suicidio assistito, depenalizzandoli per i maggiorenni nel pieno possesso delle facoltà mentali affetti da malattie terminali e irreversibili o che patiscano sofferenze insopportabili.

Come funzionerà

Un paziente che desidera porre fine alla propria vita potrà consultare il medico di base che deve dare un parere entro tre giorni. Se favorevole, il medico inoltra la richiesta a un collega che visita il paziente ed esamina la sua cartella clinica per poi pronunciarsi entro cinque giorni. Se i due pareri sono favorevoli, viene programmata l’iniezione letale che può avvenire già il sesto giorno dopo l’inizio della procedura o anche prima, qualora il medico abbia motivo di ritenere che la coscienza del paziente possa essere gravemente compromessa nelle ore successive. Per fare un raffronto, in Belgio la legge impone almeno un mese di attesa se non si prevede che il paziente possa morire prima.

Le strutture sanitarie pubbliche e private sono tenute a fornire i servizi necessari per l’esercizio dell’eutanasia attraverso il proprio personale ma possono indirizzare il paziente presso un’altra struttura se questo è incompatibile con i principi filosofici e religiosi della casa di cura i dell’ospedale.
Il testo aveva già avuto il via libera della Camera dei Rappresentanti ad agosto 2025. La Chiesa cattolica si era opposta alla nuova legge lanciando un appello “a difendere la vita” e affermando che “l’eutanasia è un atto deliberato per mettere fine alla vita, non una morte naturale”. 

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