sabato, Ottobre 18, 2025
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James Franco: “A 20 anni ho subito pressioni enormi. L’IA? Può essere una scorciatoia pericolosa”

Presentato a ‘Alice nella città’, manifestazione indipendente e parallela alla Festa del cinema di Roma, il film ‘Squali’, in uscita oggi 16 ottobre, nel quale il regista esordiente Daniele Barbiero porta sullo schermo l’universo dei giovani e le loro difficoltà di vivere la pressione mentre si approcciano al mondo del lavoro. Nel cast James Franco che nell’intervista esclusiva all’AGI riflette sulla pressione del lavoro giovanile e sul ruolo dell’intelligenza artificiale, L’AGI ha intervistato anche i protagonisti italiani Lorenzo Zurzolo e Francesco Centorame che condividono la loro visione di una generazione connessa ma fragile.

“Questo film parla dei giovani e dei loro problemi con il lavoro, e anche se si concentra sull’industria tecnologica, io riesco a relazionarmi molto, perché ho vissuto qualcosa di simile nel cinema”, racconta James Franco aprendosi con risposte personali “Ho iniziato molto giovane, a 18 o 19 anni, e c’erano tante pressioni. Non è tutto buono, non è tutto cattivo, ma a quell’età stai ancora imparando a essere un essere umano a tutto tondo. Avere pressioni professionali su di te in quella fase può essere molto difficile, soprattutto per chi inizia da bambino. Ti ritrovi a pensare alla carriera quando dovresti solo imparare a crescere, e questo può essere molto confuso.”

Riguardo all’intelligenza artificiale diventata ormai parte integrante della quotidianità, Franco mantiene un tono riflessivo e cauto: “Siamo solo all’inizio. Per me è stato importante imparare con le mie mani: andare a scuola di recitazione, scrivere, dirigere. È così che sono diventato quello che sono. Non sono contrario all’IA, ma credo che se viene usata come scorciatoia possa essere pericolosa. Serve capire come e perché la utilizziamo.”

Per Francesco Centorame il problema non è tanto la tecnologia, quanto l’uso che ne facciamo: “Io sono un po’ controcorrente. Credo che noi abbiamo una grande responsabilità: siamo noi che scegliamo a chi affidare la nostra intimità, anche sui social network. Dovremmo fermarci e riprendere in mano la capacità di decidere quanto tempo passare e per cosa utilizzare questi strumenti, invece di farci utilizzare.”

Centorame sottolinea però quanto sia difficile sottrarsi a un sistema che non lascia alternative: “Oggi è complicato, perché se non sei ‘utilizzato’, resti fuori dal mercato. È un mondo un po’ da squali, appunto. Tutta questa evoluzione mi fa un po’ paura, ma credo che dobbiamo imparare a usare queste tecnologie senza esserne schiavi.”

Lorenzo Zurzolo invita invece a trovare un equilibrio: “È difficile, perché per molte cose la tecnologia ci aiuta. Tutti noi la usiamo, è inevitabile. Devi trovare un compromesso. Ha un enorme potenziale, ma anche un bel rischio.”

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