AGI – Tra le misure più dibattute della legge di bilancio, varata ieri in Cdm, spicca il via libera alla rottamazione quinquies. Un provvedimento perorato soprattutto dalla Lega. Nell’attesa di leggere il testo definitivo della misura, il governo specifica che gli interventi di pacificazione fiscale saranno rivolti ai contribuenti per i carichi affidati all’agente della riscossione dal 1 gennaio 2000 fino al 31 dicembre 2023. Questi ultimi potranno essere definiti in una unica soluzione, oppure pagati in 9 anni, in 54 rate bimestrali uguali.
Una rimodulazione rispetto all’ipotesi iniziale esplorata in Parlamento di una rottamazione in 120 rate mensili lungo 10 anni. “La rottamazione ha una durata di 9 anni e avrà rate bimestrali di pari importo. Sarà aperta a tutti coloro che hanno dichiarato ma non versato, non è un condono per chi ha evaso i contributi al fisco”, ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al termine del Cdm.
Meccanismi più punitivi e selettività
“È previsto un meccanismo più punitivo rispetto ad altre edizioni – ha specificato – quando dopo due rate o una sola si tendeva ad abbandonare i piani di pagamento pensando di aver salvaguardato la propria posizione”. La misura sarà più selettiva rispetto al passato: è rivolta ai contribuenti che hanno presentato la dichiarazione ma hanno omesso il pagamento. C’è la possibilità di aderire alla misura anche per gli enti locali, come l’Imu e la Tari. Le cartelle di pagamento già oggetto di adesione alla rottamazione quater, per le quali al 30 settembre scorso i pagamenti risultavano regolari, non potranno invece accedere alla rottamazione quinques prevista dalla prossima legge di bilancio.
Riservata a chi ha dichiarato ma non versato
In sostanza la rottamazione sarà riservata solo a chi ha dichiarato quanto dovuto ma non è riuscito a versare oppure ha commesso errori di versamento. Ieri l’esecutivo ha fornito una ipotesi di una possibile platea interessata fino a 16 milioni di persone, ma le stime finali potrebbero essere riviste al ribasso. A marzo scorso in Commissione in Senato la Ragioniera dello Stato Daria Perrotta, parlando del lavoro in corso sulla possibile nuova rottamazione, aveva spiegato che “il numero di rate rispetto al quale calcolare la decadenza, influisce su una quantificazione prudente” e in qualche caso “abbassa la probabilità che si arrivi a recuperare l’intera somma”. Nella stessa occasione l’Agenzia delle Entrate aveva illustrato alcuni dati sull’incidenza sul magazzino fiscale della rottamazione quater: al 31 dicembre 2024 l’importo riscosso risultava pari a 12,2 miliardi di euro, con un tasso di decadenza pari al 49%. L’impatto complessivo della misura sul magazzino veniva stimato in un valore massimo di circa 38,5 miliardi.