mercoledì, Ottobre 22, 2025
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Dall’Eliseo al carcere, la parabola di Sarkozy

AGI – Per la prima volta nella storia della Francia del Dopoguerra, un presidente della Repubblica finisce dietro le sbarre. Nicolas Sarkozy, a lungo uomo forte della destra franceseCapo dello Stato dal 2007 al 2012, è entrato questa mattina nel carcere parigino de La Santé per scontare i cinque anni di pena inflittagli dal Tribunale di Parigi, che lo ha giudicato colpevole nel caso del finanziamento libico alla sua vittoriosa campagna presidenziale per l’Eliseo.

Dall’Eliseo al carcere 

Nato nel 1955 da padre ungherese di nobili origini naturalizzato francese e da madre francese, ebrea di origini sefardite, Sarkozy è stato a lungo una sorta di outsider della politica francese. Non aveva il ‘physique du rôle’ del presidente, non proveniva dall’Ena, l’esclusiva e prestigiosa Ecole Nationale d’Administration fucina della classe dirigente francese da cui sono usciti quattro presidenti francesi del Dopoguerra.

Dopo l’era di Jacques Chirac, presidente per due mandati, Sarkozy, che aveva già alle spalle una lunga carriera parlamentare e di governo, fu considerato una scelta di rottura rispetto alla tradizione della destra francese di derivazione gaullistaCarismaticoabile comunicatore, esperto tessitore di trame, Sarkò acquisì presto una grande popolarità tra i francesi, accentuata dalla sua postura pop, incluso il matrimonio con la cantante e modella Carla Bruni.

Ma il sostegno popolare, eroso soprattutto dalla crisi economica del 2008 e dalla decisione di intervenire in Libia per abbattere il regime di Gheddafi nel 2011, ebbe durata breve e alla tornata successiva Sarkozy perse le elezioni contro il socialista François Hollande.

Nel corso degli anni, e malgrado le inchieste a suo caricoSarkozy ha mantenuto però un ruolo di eminenza grigia della politica francese.

La gran parte della classe dirigente del Paese, incluso Emmanuel Macron che ha ricevuto Sarkozy all’Eliseo pochi giorni prima del carcere, aveva incontri regolari con l’ex presidente: dall’attuale premier Sebastien Lecornu, all’ex primo ministro Gabriel Attal, fino al delfino di Marine Le Pen, Jordan Bardella, quasi tutti i giovani leader hanno frequentato il suo studio nel VIII arrondissement di Parigi.

Il saluto con Carla Bruni 

Sarkozy ha lasciato la sua casa nell’esclusivo 16esimo arrondissement alle 9,15 del mattino, mano nella mano con la moglie Carla Bruni. Ad attenderlo una folla di cronistifotoreporter e telecamere e un centinaio di sostenitori convocati dai figli che lo ha applaudito, sostenuto e salutato, intonando la Marsigliese.

“Sono innocente”

Dall’auto che lo portava in prigione, l’ex presidente ha pubblicato un messaggio sui social proclamando la sua innocenza, denunciando uno ‘scandalo giudiziario‘ e giurando che la “verità alla fine trionferà”.

I suoi legali hanno già presentato un’istanza di scarcerazione che dovrebbe essere esaminata in tempi relativamente brevi, meno dei due mesi previsti dalla legge.

Il ‘benvenuto’ dei detenuti 

detenuti de La Santé gli hanno urlato il ‘benvenuto’, raccontano i media francesiSarkozy porterà con sé due libri, i due volumi del Conte di Montecristo e la biografia di Gesù scritta da Jean-Christian Petitfils.

Non sconterà tutta la durata della condanna in cella, di certo però passerà diverse settimane in carcere. Cosa che non era mai successa nel dopoguerra a nessun Capo dello Stato francese.

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