mercoledì, Ottobre 22, 2025
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La ‘scelta di Sinner’ divide gli eroi di Coppa Davis del 1976

AGI – Gli ex campioni del tennis italiano protagonisti della storica prima vittoria azzurra in Coppa Davis del 1976 si sono divisi sulla scelta di Jannik Sinner di rinunciare a partecipare alle finali di questa competizione che si disputeranno a Bologna. 

Adriano Panatta e soprattutto Nicola Pietrangeli l’hanno criticata, Corrado Barazzutti e Paolo Bertolucci hanno invitato invece a rispettarla.

Nicola Pietrangeli: Sinner doveva comunicare prima sua decisione

“Non è bella” ha detto Pietrangeli in un’intervista a Repubblica, “mi dispiace molto, anche per lui. Si mette in fila dietro a quelli che pensano solo ai soldi e non ai tifosi“. “Non so per quale motivo ha preso questa decisione, ma avrebbe dovuto comunicarla a inizio stagione”, ha aggiunto, “dire: sento pressione, devo pensare a me, non me la sento. Non farlo sapere all’ultimo, meno di un mese prima. È una questione di coscienza. Neanche di soldi. Ormai gli zeri ai suoi livelli non bastano più. Ha guadagnato milioni e milioni“.

Adriano Panatta: non avrei mai detto no alla Davis

“Non avrei mai detto no alla Coppa Davis. Ma ai miei tempi c’erano una cinquina di cose da fare”, “Roma, Parigi, Wimbledon, la Davis, e forse, per ultimi, gli US Open“, ha detto Panatta al Corriere della Sera evidenziando le differenze rispetto “alla sua generazione”, quando giocare con la maglia azzurra era una priorità. “Se qualcuno della squadra avesse rinunciato, sarebbero stati i compagni e il capitano, prima ancora della federazione, a chiedere spiegazioni nel modo più duro possibile”.

Corrado Barazzutti: decisione di Sinner da rispettare

“Credo che la decisione di Sinner di non giocare la Davis sia assolutamente da rispettare“, ha dichiarato Corrado Barazzutti, ai microfoni di Tennis Open, “Sinner è un campione che rappresenta i valori massimi dello sport che il mondo ci invidia”. “Jannik – ha evidenziato l’ex capitano della Nazionale – ha dimostrato più di una volta il suo attaccamento alla maglia azzurra. In tutti questi anni si è reso sempre disponibile, dando un contributo decisivo per le due vittorie della Coppa Davis. Il suo sentimento per la nazionale non è messo in discussione”.

Paolo Bertolucci: stagione di 11 mesi, programmarsi è fondamentale

Posizione analoga a quella di Barazzutti da parte dell’eroe del doppio di Davis 1976, Paolo Bertolucci, che sulla Gazzetta dello Sport spiega: “Non ci vedo nulla di male anche perché credo fosse concordata. Il tennis è cambiato – prosegue – oggi contano i nei quattro slam e in subordine le Finals. Il resto è solo contorno, magari di qualità, ma senza la sostanza dei cinque appuntamenti che ho citato”. Secondo Bertolucci, inoltre, “la stagione dura 11 mesi per cui programmarsi è fondamentale e la Davis, soprattutto questa Davis con la formula così bislacche – sottolinea – non è uno snodo cruciale e, a ogni modo, Sinner l’ha vinta già due volte”.

La scelta di andare a disputare il torneo Six Kings Slam a Riad e di rinunciare alla Coppa Davis non è stato apprezzato dai fan. Ma anche in questo caso Bertolucci è pragmatico: “Ci vedo tante ipocrisia, sfido chiunque di quelli che lo criticano a sostenere che avrebbero rinunciato a quel montepremi per la Davis”.

 

 

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