AGI – Ci vorrà del tempo per capire se lo stato di salute di Vittorio Sgarbi è tale da rendere necessaria la presenza di un amministratore di sostegno. Il giudice Paola Scorza, della nona sezione del Tribunale Civile di Roma, davanti al quale oggi si è svolta l’udienza, si è riservato di decidere sulla richiesta avanzata dalla figlia del critico d’arte, Evelina Sgarbi, attraverso un’istanza presentata dall’avvocato Lorenzo Iacobbi. Il giudice ha voluto sentire le parti in causa (padre e figlia) e si pronuncerà nel merito nei prossimi giorni.
Secondo Evelina, il padre non sarebbe in grado di badare al meglio ai suoi interessi e di gestire in modo autonomo, libero e consapevole, il suo patrimonio.
I rapporti tra padre e figlia negli ultimi tempi non sono stati facilissimi. A momenti di affettuosa vicinanza sono seguiti a volte distacchi altrettanto significativi. Memorabile l’abbraccio in studio a “Non è la D’Urso”, quando Vittorio apparve orgoglioso accanto a Eveline e all’altra figlia, Alba. Ci sono state però anche molte incomprensioni come quando dopo il rifiuto di partecipare al Grande Fratello Vip, tra padre e Evelina calò il gelo per alcuni mesi.
“Io non voglio certo infliggere un dolore a mio padre e né tanto mento gestire i suoi soldi, come tutti hanno pensato – ha sempre detto la ragazza spiegando il perchè di questa richiesta dell’amministratore di sostegno -. Vorrei la certezza che lui stia bene e che possa prendere le decisioni in modo lucido e sereno. Io voglio una rassicurazione da parte di esperti che possano dare notizie oggettive sul suo stato di salute”.



