AGI – Due volte al giorno, migliaia e migliaia di batteri e funghi entrano nel nostro corpo attraverso un nemico insospettabile: lo spazzolino da denti. Proprio lui, quello che pensavamo fosse un inseparabile alleato per l’igiene, nasconde tra le sue setole microbi come Rothia denocariosa, Streptococcaceae mitis e membri del genere Actinomyces, in genere innocui per il nostro organismo. Ma secondo i ricercatori, sullo spazzolino da denti si annidano anche batteri e funghi che non hanno alcun diritto di essere lì: organismi più comunemente associati a infezioni gastriche e intossicazioni alimentari, come Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa ed Enterobacteria. Gli studi hanno anche identificato agenti patogeni come Klebsiella pneumoniae, una causa comune di infezioni nosocomiali, e lieviti del genere Candida, che possono causare mughetto, sugli spazzolini da denti.
Come? Ogni volta che si tira lo sciacquone, una nube di minuscole goccioline d’acqua e feci viene lanciata nell’aria circostante fino a 1,5 metri. E questa nuvola deposita batteri e virus su qualsiasi superfice, compreso lo spazzolino.
“Il bagno ricettacolo di funghi e batteri”
“Il bagno è comunemente considerato la stanza più contaminata di una casa. Gli spazzolini da denti condivisi, conservati collettivamente o posizionati vicino al lavandino o al WC possono fungere da terreno fertile per germi pericolosi”, conferma all’AGI Maria Teresa Agneta, Presidente Nazionale dell’Associazione igienisti dentali italiani (AIDI). In particolare, numerosi studi hanno dimostrato che gli aerosol provenienti dagli scarichi del water ne possono contaminare i coperchi, le superfici vicine, inclusi i pavimenti. La capacità del patogeno di persistere su una superficie è un fattore chiave nel determinare il rischio di infezione che rappresenta. Anche solo poche gocce di WC causano la diffusione di milioni di microrganismi nell’aria.
“Pertanto, la manutenzione dello spazzolino da denti per garantire un’igiene orale efficace diventa essenziale”, osserva Agneta. “Sfortunatamente, la corretta cura dello spazzolino da denti viene solitamente trascurata. Diversi studi hanno evidenziato la presenza di Candida albicans, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa ed Enterococcus faecalis sui campioni di spazzolini testati, conservati all’interno e all’esterno dei bagni, dimostrando che le setole degli spazzolini da denti favoriscono la sopravvivenza microbica, che può avere un impatto negativo sulla salute orale e sistemica. Anche i contenitori degli spazzolini da denti hanno un impatto sulla sopravvivenza batterica. Pertanto, una corretta conservazione e una disinfezione regolare sono essenziali per ridurre il rischio di infezioni e mantenere l’igiene orale”.
Come difendersi dal contagio
Come evitare il contagio? “Le strategie più efficaci per ridurre la contaminazione incrociata nei bagni associata allo scarico del WC -spiega la presidente dell’AIDI – includono l’aggiunta di dispenser di disinfettante/detergente nella cassetta. Esistono molti prodotti in commercio progettati per migliorare l’igiene del water, tra cui copriwater in carta, disinfettanti in gel/schiuma e detergenti o compresse per WC automatici, ma nessuno è in grado di prevenire completamente le infezioni attraverso l’aerosolizzazione di materia fecale durante lo scarico del water. I copriwater e i disinfettanti per superfici sono efficaci nel prevenire il contatto e la trasmissione di contaminanti superficiali ad altri utenti, ma non possono impedire la trasmissione aerea. Un’elevata efficacia disinfettante è stata osservata per le pastiglie per WC automatici, che agiscono attraverso il rilascio continuo di disinfettanti per uccidere i microrganismi. Tuttavia, la loro breve durata e la loro efficacia solo per i sistemi a cassetta rappresentano due problemi per il loro utilizzo”.
Cambiare lo spazzolino non basta
L’unica arma efficace è cambiare lo spazzolino, Ma quanto spesso? Il consiglio ormai noto è quello di rinnovare lo spazzolino ogni tre mesi, ma non basta: “Dai vari studi condotti emerge che la contaminazione microbica dello spazzolino negli spazzolini da denti è più elevata se conservati in un contenitore protettivo. L’ambiente chiuso e umido favorisce lo sviluppo di lieviti, come la specie Candida , responsabile della candidosi£, mette in guardia Agneta. “Sono necessarie pratiche di manutenzione costanti per ridurre i rischi di contaminazione e minimizzare l’esposizione a batteri nocivi, il che è fondamentale per un’igiene orale efficace. La maggior parte delle persone non ha l’abitudine di disinfettare periodicamente i propri spazzolini da denti. Pertanto essi dovrebbero essere disinfettati o sostituiti ad intervalli regolari per limitare la crescita dei microrganismi e favorire il benessere dell’individuo. La disinfezione periodica degli spazzolini da denti è una procedura che dovrebbe essere implementata, prestando attenzione alla corretta applicazione, al fine di ridurre al minimo le malattie sistemiche che compromettono la qualità della vita”.



