mercoledì, Novembre 5, 2025
spot_imgspot_imgspot_imgspot_img

“Coi tagli al Fondo per il cinema a rischio 75mila posti”. L’allarme di Anica, Apa e Cna [VIDEO]

AGI – Un grido d’allarme unanime si è levato dalla Casa del Cinema di Roma, dove Anica, Apa e Cna hanno convocato una conferenza stampa per denunciare le conseguenze dei tagli al Fondo Cinema e della revisione del tax credit previsti nella bozza della legge di bilancio. Alessandro Usai (Anica), Chiara Sbarigia (Apa) e Gianluca Curti (Cna) hanno parlato di crisi produttiva e occupazionale senza precedenti e di un rischio concreto di azzeramento di decine di migliaia di posti di lavoro.

Alessandro Usai, presidente dei produttori di ANICA

Per Alessandro Usai, presidente dei produttori Anica il problema è evidente: “Non c’è piena consapevolezza, ai piani alti, di ciò che sta per accadere. Il taglio di 150 milioni al Fondo Cinema e la modifica del credito d’imposta – ha spiegato – possono essere devastanti per un settore che negli ultimi anni ha rappresentato una delle poche industrie italiane in crescita. Dal 2016 tax credit ha sostenuto la produzione nazionale, attratto investimenti stranieri e generato occupazione e ricadute economiche sull’indotto”. 

Usai ha poi auspicato che  “la vicinanza politica tra il Ministero dell’Economia e la sottosegretaria Borgonzoni possa favorire una soluzione”, pur riconoscendo le competenze maturate dal Ministero della Cultura.

Gianluca Curti, presidente di CNA Cinema e Audiovisivo

Ancora più esplicito l’intervento di Gianluca Curti, presidente di Cna Cinema e Audiovisivo: “Senza un confronto con il Governo sulla tempistica dei tagli, rischiamo di trovarci dalla sera alla mattina con 70-75mila posti di lavoro cancellati. Sarebbe un piccolo dramma epocale”. 

Curti ha ricordato che il settore coinvolge oltre 2.400 imprese e una filiera che va dagli autisti ai doppiatori, dalle sartorie alle sale cinematografiche: “Comprendiamo le difficoltà della congiuntura economica – ha aggiunto – ma serve una transizione graduale: una parte dei tagli nel 2026, una nel 2027 e la piena entrata a regime nel 2028, per non interrompere un ciclo industriale di 24-36 mesi”.

Chiara Sbarigia, presidente dell’APA

Chiara Sbarigia, presidente dell’Apa, ha  ricordato: “Il tax credit l’unico vero sostegno esistente per l’audiovisivo dal 2017, senza quella quota, l’equilibrio economico delle produzioni salterebbe. Il rischio concreto è la delocalizzazione”.  Solo nel settore delle serie, il credito d’imposta copre circa 250 milioni su un totale di 783 milioni di investimenti. 

“Grazie a questo strumento – ha aggiunto – le imprese hanno potuto mantenere i diritti sulle opere e rafforzare le proprie library, diventando più competitive sui mercati internazionali”. Il comparto, ha ricordato Sbarigia, “vale 16,3 miliardi di euro e cresce del 9,3% annuo, contro il 2,9% della media nazionale”.

Sbarigia: il Caso Kaufmann “non ci rappresenta

Sbarigia ha inoltre evidenziato come la serialità televisiva alimenti l’economia dei territori: “In Campania, serie come ‘L’amica geniale’ o ‘Un posto al sole’ hanno generato indotto e occupazione locale”. Sulle polemiche per il ‘caso Kauffman’, ha precisato: “Non ci rappresenta. Non ha ricevuto fondi, e comunque serve rafforzare i controlli sui produttori esteri”.

 

 ​ Read More 

​ 

VIRGO FUND

PRIMO PIANO