AGI – Le agenzie anti-corruzione ucraine hanno annunciato un’operazione che ha portato alla luce uno schema di corruzione nel settore energetico del Paese, gravemente danneggiato dall’escalation di attacchi aerei russi. Al centro dell’indagine vi sarebbe, tra gli altri, anche un imprenditore molto vicino al presidente Volodymyr Zelensky. L’annuncio arriva dopo diversi mesi di tensione tra le agenzie anti-corruzione e l’esecutivo, caratterizzati anche dalle prime grandi proteste di piazza contro il leader di Kiev dall’inizio della guerra.
Dettagli dell’indagine ‘Midas’
“Il lavoro svolto ha prodotto migliaia di ore di registrazioni audio, che costituiscono la prova delle attività di un’organizzazione criminale di alto livello che opera nei settori dell’energia e della difesa”, ha spiegato l’Agenzia nazionale Anti-corruzione (Nabu) in una nota in cui non sono però riportati nomi. L’operazione ‘Midas‘, condotta dopo un’indagine durata 15 mesi in collaborazione con la Procura speciale Anti-corruzione (Sapo) è sfociata in 70 raid che hanno portato alla scoperta di una rete criminale che riscuoteva tangenti dai subappaltatori della società statale per l’energia nucleare Energoatom, pari al 10-15% del valore di ciascun contratto. Energoatom ha confermato di essere stata oggetto di perquisizioni e di aver collaborato alle indagini, ma ha rifiutato di commentare la sostanza delle accuse.
Sia Nabu che Sapo, a luglio scorso, erano state prese di mira da una legge con cui il governo le poneva sotto la diretta autorità del procuratore generale, nominato dal presidente. Di fronte alle proteste dell’Ue e della società civile e a massicce manifestazioni di piazza, il governo ha fatto marcia indietro annunciando “modifiche” alla legge.
Il settore energetico ucraino è considerato particolarmente sensibile e strategico, poiché la Russia lo attacca in modo sistematico con missili e droni fin dall’inizio dell’invasione.
Perquisizioni e coinvolgimento di figure chiave
I media ucraini hanno riferito che nell’ambito della maxi operazione, il Nabu ha anche fatto irruzione nelle abitazioni dell’ex ministro dell’Energia e attuale ministro della Giustizia German Galushchenko e di Timur Mindich, stretto alleato di Zelensky e comproprietario della società di produzione Kvartal 95, fondata dall’attore prima di diventare presidente. Proprio un’indagine sulle attività di Mindich, secondo il Kyiv Independent, sarebbe stata tra i motivi che a luglio scorso hanno portato l’esecutivo a tentare di eliminare l’indipendenza del Nabu.
La lotta interna al sistema
“La guerra di oggi non si combatte solo in prima linea. È anche una guerra all’interno del sistema, tra chi vuole il cambiamento e chi vuole insabbiare tutto con denaro e silenzio”, ha dichiarato l’attivista anti-corruzione Martyna Boguslavets sui social media.
Reazione di Zelensky e del suo staff
Zelensky non ha ancora commentato l’operazione delle agenzie anti-corruzione. “Per ora, nulla è chiaro”, ha detto ai giornalisti il suo consigliere alla comunicazione, Dmytro Lytvyn. “Se il Nabu ha fatto un buon lavoro, non possiamo che sostenerlo”, ha aggiunto.
La corruzione endemica e le ambizioni europee
L’Ucraina, come la Russia e altre ex repubbliche sovietiche, soffre di una corruzione endemica e le riforme volte a sradicarla sono essenziali per realizzare le sue ambizioni di adesione all’Ue.



