martedì, Novembre 11, 2025
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Lugano Global Forum, l’allarme degli esperti: “Europa divisa e fragile sullo scenario mondiale”

AGI – Un’ Europa malconcia e divisa che rischia di essere schiacciata tra l’America di Trump e la Russia di Putin. Nel “disordine mondiale”, tema della due giorni del Lugano Global Forum, una delle poche certezze (seppur descritta anche da opposte visioni) sembra proprio cadere sulla attuale debolezza di Bruxelles “incapace” di influire con decisione sui dossier più urgenti.

Primo tra tutti la guerra in Ucraina. Ma l’Ue (nonostante le sue potenzialità) appare piuttosto fiacca, emerge dai lavori, anche sul campo dell’economia globale tra i dazi imposti dalla Casa Bianca e il pressing della Cina sui mercati internazionali. Al Forum nella città del Canton Ticino – diretto da Alan Friedman – a polarizzare la sfida sul modello di Europa sono Romano Prodi, padre dell’Euro già alla guida della Commissione Ue e Vaclav Klaus ex presidente della Repubblica Ceca, ‘dissidente europeo’ nonché convinto sostenitore della necessità di un ritorno alla sovranità nazionale. Ieri il duello nell’ex Asilo Ciani (a pochi passi dal lago di Lugano) davanti a 150 relatori tra ex politici, diplomatici, economisti e accademici. Oggi l’ex premier è stato ‘interrogato’ dagli studenti dell’università della Svizzera italiana. Il Professore (“chiamatemi prof come a Bologna è più corto e informale”) tiene il punto riconducendo ogni ‘dossier’ (dal nodo dazi, alla rinuncia dell’Ue al ruolo di mediatrice nel conflitto in Ucraina) all’urgenza di rilanciare in Europa il processo decisionale superando quindi il diritto di veto. “Il diavolo nell’Ue si chiama unanimità“, scandisce in inglese rivolgendosi alla platea dei giovani universitari.

“La democrazia americana sta attraversando una fase di crisi, mentre in Europa è indispensabile rafforzare il legame tra gli Stati membri per evitare di essere schiacciati dalle grandi potenze mondiali. Mai come ora è necessaria una vera unità d’intenti, soprattutto in materia di politica e difesa”, il messaggio di Prodi. Da convinto europeista il Professore descrive l’Ue come “il miglior pane” mai sfornato dalla politica. “Peccato – aggiunge – che sia cotto solo a metà”. Un progetto ancora incompleto per Prodi. Un disegno invece da bloccare per Klaus. “L’Unione Europea – le parole dell’ex presidente ceco – non è mai apparsa così divisa come oggi. Spetta ai singoli Stati riaffermare la propria sovranità. L’Unione, al momento, non dispone del potere necessario per esercitare un’influenza decisiva sul piano politico ed economico mondiale”. Due visioni opposte che tuttavia convergono nella narrazione di un’Europa ancora troppo debole sullo scenario globale.

Geopolitica e dazi: le sfide globali

“Siamo molto soddisfatti di questa prima edizione del Lugano Global Forum. Abbiamo messo in rilievo alcune verità della geopolitica come l’impossibilità di chiudere la guerra in modo facile proprio per il fatto che Trump non vuole fare arrabbiare Putin“, dice Alan Friedman. Il richiamo è alla video intervista (trasmessa questa mattina), a Deborah Ross, deputata democratica del North Carolina. “Trump auspica un accordo di pace, ma non sembra avere una strategia chiara su come gestire Putin”, sostiene la politica americana. Tra i temi al centro del Forum anche i dazi. “Avranno ripercussioni gravissime sulla politica americana. La maggioranza dei cittadini statunitensi desidera mantenere solidi rapporti economici e politici con i Paesi europei”, dice la deputata democratica Usa. Tariffe doganali che hanno scosso i mercati. In questo contesto la direttrice per il commercio dell’Ocse Marion Jansen invita America e Cina “a trovare un equilibrio, alti dazi non sono buoni per l’economia e quindi incoraggiamo tutti i nostri membri a discutere e trovare soluzioni per ridurre le tensioni e quindi i dazi”. Sulla stessa linea Martin Wolf, editorialista del Financial Times. “Non vi è alcuna logica, né economica né politica, nell’imporre dazi ai Paesi stranieri. Si tratta – rileva – di una scelta priva di fondamento sia intellettuale sia strategico”.

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