giovedì, Novembre 13, 2025
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Perché ricostruire un naso bucato dalla cocaina non è solo estetica

AGI  – “Ho un fischio fortissimo che si sente quando respiro dal naso”. Paris Jackson, nel recente video pubblicato sui social, ha raccontato di convivere da anni con una perforazione del setto nasale causata dall’abuso di cocaina nel passato.

Una confessione unita al messaggio contro le droghe rivolto ai propri fan dalla figlia di Michael Jackson, ormai ‘sobria’ da cinque anni. L’attrice e modella statunitense ha deciso di non sottoporsi ad alcuna operazione chirurgica. A differenza di molte persone che uscite da esperienze di dipendenza, si rivolgono ai chirurghi estetici.

“Non è un intervento banale” 

“Questo fenomeno esiste anche in Italia. Occorre fare molta attenzione e rivolgersi a medici esperti. Non si tratta di un intervento ‘banale’ o solo estetico ma è anche funzionale, riguarda la salute”, avverte interpellato dall’AGI, Franco Bassetto, presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica (Sicpre).

In Italia, a rivolgersi ai medici, spiega l’esperto che guida l’associazione a cui è iscritta la gran parte dei chirurghi italiani, sono per il 60 per cento persone che hanno abusato di droghe e che sono riuscite a uscire dal tunnel della dipendenza.

La perforazione del setto nasale 

Nel tempo, l’assunzione di cocaina può comportare la perforazione del setto, che determina anche un cedimento di tutta la piramide nasale, per cui il dorso si infossa.

“Si rendono conto che il dorso del naso è crollato. E chiedono un intervento estetico senza porre attenzione al setto perforato. Siamo poi noi che spieghiamo che l’intervento ha una finalità non solo estetica, ma anche funzionale. Questa perforazione deve essere chiusa per permettere il regolare flusso dell’aria”, rileva l’esperto. Questo utilizzando “la cartilagine che preleviamo dall’orecchio” o, nei casi più difficili, anche dalla costa andando dunque ad incidere la regione pettorale. Dobbiamo ricostruire il dorso del naso perché il paziente possa respirare bene”, osserva.

Un intervento delicato che “non può essere eseguito in una struttura di seconda mano o con l’anestesia locale. Occorre affidarsi a mani esperte”, conclude Bassetto. 

 

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