AGI – A supporto della propria domanda di partecipazione al concorso, una volta dichiarato vincitore, aveva allegato una notevole mole di documenti e la Regione Siciliana aveva escluso Nino Dario R. dal novero di coloro che avevano superato la selezione per essere ammessi al lavoro nei Centri per l’Impiego siciliani: ora però è stato accolto il ricorso straordinario al presidente della Regione, grazie a un parere favorevole del Consiglio di giustizia amministrativa (CGA). Il candidato è stato dunque reinserito nell’elenco dei vincitori e la sua documentazione dovrà essere valutata. A presentare il ricorso erano stati gli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia.
Nino Dario R., originario di Ribera (Agrigento), era stato escluso dall’elenco dei 407 vincitori del concorso, dato che la sua documentazione, inviata tramite Pec, era stata ritenuta “inidonea”, anche perché troppo voluminosa, a dimostrare il possesso reale dei titoli dichiarati.
I motivi dell’esclusione e le tesi della regione
L’Amministrazione regionale, nel rapporto presentato in sede di ricorso, aveva sostenuto infatti come non potessero essere “provati alcuni dei servizi da lui dichiarati” o come, in altri casi, “la documentazione probatoria mancasse del tutto” o, in altri ancora, riguardasse “titoli di servizio neppure dichiarati nella stessa domanda”. In sostanza, di fronte a tutti quegli atti, la Regione aveva affermato come fosse stata “di fatto impossibile la ricostruzione delle effettive esperienze lavorative del candidato”.
L’accoglimento del ricorso e l’obbligo di rivalutazione
Il CGA ha però accolto le tesi degli avvocati Rubino e Impiduglia: “Senza affatto trascurare il considerevole impegno richiesto all’Amministrazione per l’esame della rilevante mole documentale sottoposta alle sue verifiche – si legge nel parere – si deve osservare che le eventuali difficoltà da essa incontrate non potevano, comunque, esimerla dall’obbligo di condurre un’accurata istruttoria in relazione ai singoli titoli professionali autocertificati dal ricorrente specificando per ciascuno di essi, in modo preciso e circostanziato, i motivi per i quali non si riteneva di procedere all’attribuzione di alcun punteggio“. Da qui l’accoglimento e la obbligatoria (anche se faticosa) rivalutazione dei titoli presentati dal candidato riammesso.



