AGI – Trenta pagine, 122 punti: il comunicato finale del primo G20 africano – pubblicato in anticipo, visto che è iniziato oggi e si concluderà domani – traccia moltissimi campi dai migranti alle guerre alla sicurezza alimentare ai minerali critici. È stato approvato, come ha detto il presidente sudafricano, “con schiacciante consenso” nonostante il parere contrario del presidente Usa Donald Trump. Il principio ispiratore, si legge nella premessa, è quello della filosofia africana dell’Ubuntu, tradotta come “Io sono perché noi siamo”, per sottolineare l’unicità di intenti.
Nelle conclusioni, i Grandi ribadiscono l’impegno nei confronti del G20 “come forum principale per la cooperazione economica internazionale e il suo continuo funzionamento nello spirito del multilateralismo, sulla base del consenso, con tutti i membri che partecipano su un piano di parità a tutti i suoi eventi, compresi i vertici, in conformità con gli obblighi internazionali” e si impegnano “a collaborare sotto la presidenza degli Stati Uniti nel 2026 e a riunirci nuovamente nel Regno Unito nel 2027 e nella Repubblica di Corea nel 2028”. Nel comunicato, non poteva mancare un cenno alla guerra ucraina soprattutto considerando il fatto che a latere del vertice si è tenuta anche la riunione di coordinamento G7 ed Europa sugli sviluppi del conflitto. “Lavoreremo per una pace giusta, completa e duratura in Sudan, nella Repubblica Democratica del Congo, nei Territori Palestinesi Occupati, in Ucraina, nonché per porre fine ad altri conflitti e guerre in tutto il mondo”, scrivono i Grandi. Poi senza riferimenti ma in linea più generale, scrivono: “Notiamo con angoscia l’immensa sofferenza umana e l’impatto negativo delle guerre e dei conflitti in tutto il mondo”.
Principi fondamentali e risoluzione dei conflitti
“In linea con la Carta delle Nazioni Unite, tutti gli Stati devono astenersi dal ricorrere alla minaccia o all’uso della forza per acquisire territori a scapito dell’integrità territoriale e della sovranità o dell’indipendenza politica di qualsiasi Stato”.
“Condanniamo il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni”.
Disastri naturali e resilienza
Viene sottolineata la necessità “di prestare particolare attenzione a coloro che sono già colpiti in modo sproporzionato dai disastri e che non possono sostenere i costi dell’adattamento, della mitigazione dei disastri, della preparazione e del recupero” e di “rafforzare la resilienza e la risposta alle catastrofi, anche attraverso azioni coordinate”.
Accesso all’energia e sviluppo economico
“Tema fondamentale per la sovranità nazionale, lo sviluppo economico, la stabilità e la prosperità globale” considerando che “600 milioni di africani non hanno accesso all’elettricità e che circa 1 miliardo di persone in Africa non ha accesso a sistemi di cottura puliti“.
Vulnerabilità del debito
“Ribadiamo il nostro impegno a sostenere gli sforzi dei paesi a basso e medio reddito per affrontare le vulnerabilità del debito in modo efficace, completo e sistematico”.
Migrazione e diritti umani
I Grandi riaffermano l’impegno a “sostenere i migranti, compresi i lavoratori migranti e i rifugiati, nei nostri sforzi per un mondo più inclusivo, in linea con le politiche, le legislazioni e le circostanze nazionali, garantendo il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, indipendentemente dal loro status migratorio. Riconosciamo inoltre l’importanza di prevenire i flussi migratori irregolari e il traffico di migranti, come parte di un approccio globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare, rispondendo al contempo ai bisogni umanitari e alle cause profonde degli sfollamenti“.
Riforma del WTO
I leader sottolineano che “una riforma significativa, necessaria e completa del WTO è essenziale per migliorarne le funzioni, in modo che sia più adatta a promuovere gli obiettivi di tutti i membri”.
Riforma del Consiglio di sicurezza
I leader scrivono: “Ci impegniamo a riformare il Consiglio di Sicurezza attraverso una riforma” che lo allinei alle realtà e alle esigenze del XXI secolo. E chiedono “una composizione allargata del Consiglio di Sicurezza che migliori la rappresentanza delle regioni e dei gruppi sottorappresentati e non rappresentati, come Africa, Asia-Pacifico e America Latina e Caraibi“.
Risorse minerarie critiche e clima
I leader del G20 ritengono che il loro sfruttamento debba essere indirizzato “verso una crescita economica sostenibile a lungo termine” e che sia inclusiva. “Le risorse minerarie critiche devono diventare un motore di prosperità e sviluppo sostenibile“. Per questo è necessaria “una cooperazione internazionale“. – CLIMA. “Riconosciamo la necessità di maggiori investimenti globali per raggiungere i nostri obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi e di aumentare rapidamente e sostanzialmente gli investimenti e i finanziamenti per il clima da miliardi a migliaia di miliardi a livello globale, da tutte le fonti”.
Intelligenza artificiale: potenziale e rischi
“Lavoreremo per promuovere la cooperazione internazionale e ulteriori discussioni al fine di liberare tutto il potenziale dell’IA, condividerne equamente i benefici e mitigarne i rischi, riconoscendo la necessità di integrare le opinioni dei paesi sviluppati e in via di sviluppo. Per garantire uno sviluppo, un’implementazione e un utilizzo sicuri, protetti e affidabili dell’IA, è necessario affrontare le questioni relative alla protezione dei diritti umani, alla trasparenza e alla spiegabilità, all’equità, alla responsabilità, alla regolamentazione, alla sicurezza, all’adeguata supervisione umana, all’etica, ai pregiudizi, alla privacy, alla protezione dei dati e alla governance dei dati“.



