giovedì, Dicembre 4, 2025
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Perchè gli occhi delle donne si ammalano di più di quelli degli uomini

AGI – Dalla maculopatia degenerativa, alla retinopatia diabetica, ai fori maculari, fino alla cataratta, eccetto che per il distacco di retina, le donne hanno un rischio più alto di sviluppare malattie oculari, e in particolare retiniche, e quadri clinici più severi, con un tasso di cecità maggiore del 54%. A confermarlo, per la prima volta, uno studio osservazionale da poco pubblicato su Ophthalmology Science, la rivista dell’American Academy of Ophthalmology, e discusso in occasione del congresso internazionale FLORetina ICOOR in corso a Firenze fino al 7 dicembre.

Lo studio è basato sugli esami oculari di oltre 14,5 milioni di pazienti statunitensi, visitati nel 2018, di età compresa tra i 50 e i 99 anni, i cui dati sono stati raccolti nel database IRIS e confrontati con quelli demografici del censimento USA 2018, registrando il sesso dei pazienti. Confrontando i tassi di prevalenza della perdita visiva tra uomini e donne, lo studio – dichiara Stanislao Rizzo, presidente di FLORetina ICOOR – ha evidenziato che, per qualsiasi livello di deficit, da lieve a moderato o grave, fino alla cecità, e per ogni patologia oculare associata, eccetto che per il distacco retinico, le donne presentano una maggiore probabilità di perdita della vista rispetto agli uomini.

Dati di prevalenza e incidenza

Anche dopo aver corretto i dati tenendo conto dell’età, nelle donne il rischio di forme lievi e moderate di perdita della vista risulta di circa il 30% maggiore degli uomini. Il divario diventa ancora più ampio per la perdita visiva grave, con una frequenza nelle donne più alta del 35%. La differenza più marcata riguarda la cecità, che risulta del 54% più comune tra le donne. Il sesso femminile influenza non soltanto la prognosi delle principali malattie retiniche, ma soprattutto la loro incidenza. Le analisi hanno riscontrato che le donne, dopo la menopausa, hanno un rischio più alto del 32% di sviluppare degenerazione maculare e fori maculari, dell’8% di retinopatia diabetica, e del 10% di occlusioni vascolari retiniche. Le donne sono, invece, meno colpite (-30%) dalla perdita visiva legata al distacco di retina, spesso correlata a traumi.

Meccanismi e fattori di rischio

I meccanismi alla base di queste differenze si spiegano solo parzialmente con il fatto che le donne vivono più a lungo e fanno più spesso visite oculistiche. Le ragioni esatte di queste disparità non sono del tutto chiare, ma potrebbero essere associate a una combinazione tra variazioni ormonali, differenze anatomiche e nella risposta immunitaria. Giocano un ruolo importante gli estrogeni che, protettivi contro lo stress ossidativo dell’occhio, abbassandosi in menopausa, espongono le donne a un rischio più elevato di degenerazione maculare e retinopatia diabetica. Ormoni, gravidanza e contraccettivi influenzano anche le occlusioni venose retiniche, più frequenti nelle donne sotto i 55 anni.

Differenze anatomiche e proteiche

Contribuisce a influenzare le differenze di genere anche la diversa struttura anatomica della retina femminile e maschile. Un recente studio ha dimostrato che anche nei giovani adulti sani esistono differenze strutturali nella retina. Analizzando le scansioni con tecniche di machine learning, i ricercatori hanno scoperto che gli uomini hanno una retina interna più spessa, mentre le donne hanno valori più sottili. Le discrepanze di genere potrebbero essere anche associate alla diversa composizione proteica della retina. È stato riscontrato che esistono differenze tra i sessi nel proteoma oculare, individuando 21 proteine espresse in modo differente nella retina e 58 nell’epitelio pigmentato retinico, con conseguenze su attivazione, riparazione, morte e sopravvivenza cellulare.

Malattie autoimmuni e genere

Le donne presentano una maggiore incidenza anche di malattie autoimmuni. Ad esempio, le uveiti, causate da sarcoidosi, sclerosi multipla, lupus eritematoso, colpiscono nettamente di più le donne, perché hanno una risposta immunitaria più reattiva che aumenta il rischio di malattie autoimmuni oculari. Mentre le uveiti infettive e le forme associate sono più comuni negli uomini.

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