venerdì, Dicembre 5, 2025
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Il corallo arancione torna a Bagnoli dopo decenni

AGI – La madrepora arancione del Mediterraneo Astroides calycularis è tornata a vivere, crescere e riprodursi nei fondali di Bagnoli, nel Golfo di Napoli, un’area fortemente degradata da decenni di attività industriali. È quanto rivela uno studio dell’Università del Salento, in collaborazione con la Stazione Zoologica Anton Dohrn e l’Università Federico II, pubblicato su Marine Environmental Research, che documenta per la prima volta il successo del trapianto di questa specie in un Sito di interesse nazionale ancora non bonificato.

Il team coordinato da Luigi Musco ha raccolto 88 colonie cadute naturalmente sui fondali e le ha reimpiantate nell’area di Bagnoli-Coroglio, dove il corallo era presente almeno fino al 1946. Dopo quattro anni, quasi un terzo delle colonie è sopravvissuto, raddoppiando il numero di polipi, triplicando la superficie occupata e mostrando un risultato inatteso: la formazione di nuove giovani colonie in un ambiente considerato ostile.

Il ruolo ecologico e le prospettive di restauro

Gli autori sottolineano che la capacità di Astroides calycularis di attecchire e riprodursi in un sito ancora contaminato indica un potenziale ruolo della specie come strumento di riqualificazione ecologica. L’esperimento dimostra che il corallo può contribuire alla ricostruzione di habitat complessi anche in contesti non ancora sottoposti a interventi di bonifica, aprendo prospettive concrete per il restauro di altri tratti degradati del Mediterraneo.

Progetto e strategie future

Il lavoro rientra nel Progetto ABBaCo ed è stato sostenuto dal National biodiversity future center nell’ambito del Pnrr. I ricercatori evidenziano che questa evidenza empirica potrà guidare nuove strategie per il ripristino degli ecosistemi costieri, integrando approcci biologici e interventi di bonifica, in un’area simbolo delle difficoltà e delle potenzialità della rigenerazione ambientale italiana.

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