AGI – Dopo la pubblicazione di immagini di donne senza hijab a una maratona sull’isola di Kish, le autorità iraniane hanno avviato un procedimento penale contro gli organizzatori della gara. Oltre 5mila persone hanno preso parte alla competizione ieri, secondo i media locali, e online sono state pubblicate immagini che mostrano diverse maratonete che non rispettavano il rigoroso codice di abbigliamento femminile della Repubblica islamica, sancito dalla legge all’inizio degli anni ’80.
“Nonostante i precedenti avvertimenti sulla necessità di rispettare le leggi e i regolamenti vigenti nel Paese, nonché i principi religiosi, consuetudinari e professionali, l’evento si è svolto in modo tale da violare la decenza pubblica“, ha dichiarato il procuratore locale, citato dall’agenzia di stampa ufficiale della magistratura, Mizan Online. “Considerate le violazioni verificatesi e sulla base delle leggi e dei regolamenti, è stata avviata un’azione penale contro i funzionari e gli agenti che hanno organizzato questo evento”, ha sottolineato la fonte.
Alcuni organi di stampa conservatori, tra cui Tasnim e Fars, hanno condannato la maratona, definendola indecente e irrispettosa delle leggi islamiche in vigore dopo la Rivoluzione Islamica del 1979. In Iran, le donne sono tenute a coprirsi i capelli e a indossare abiti modesti e ampi in pubblico. Ma l’osservanza delle regole dell’hijab è diventata più sporadica dopo le proteste del 2022 seguite alla morte in custodia di Mahsa Amini, giovane donna curda arrestata per una presunta violazione del ‘dress code’.
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