sabato, Dicembre 27, 2025
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Hannoun, l’architetto dei fondi a Hamas

AGI – Mohammad Mahmoud Ahmad Hannoun, il presidente dell’Associazione Palestinesi in Italia (Api) arrestato nell’ambito dell’inchiesta sui finanziamenti ad Hamas, è il volto più noto tra i nove finiti in carcere. Il 63enne architetto palestinese trapiantato a Genova era già finito al centro di numerose inchieste per le attività di raccolta fondi destinate alle famiglie di kamikaze e ai terroristi palestinesi.

Ora, però, viene formalmente indicato come “il vertice della cellula italiana” di Hamas, a cui avrebbe destinato il 71% dei fondi raccolti a favore dei palestinesi e della popolazione di Gaza tramite vari enti. Oltre a guidare l’Api, Hannoun secondo gli inquirenti era al centro di una rete internazionale di sostegno a Hamas “con contatti in Olanda, Austria, Francia e Inghilterra”.

Le cariche e le associazioni di Hannoun

Tra le sue cariche c’erano quelle di membro del board della Conferenza dell’Unione delle Comunità e Istituzioni Palestinesi in Europa che si riunisce ogni anno per promuovere finanziamenti alla lotta palestinese. È stato anche presidente dell’Associazione degli ‘Europei per Al-Quds‘, un network costituito da decine di associazioni. In Italia Hannoun guidava l’Associazione Benefica di solidarietà con il popolo palestinese (Odv), con sedi a Genova, Milano e Roma, una onlus già finita all’attenzione della magistratura per l’invio di provviste economiche a soggetti non censiti in Palestina e ad altri inseriti nelle ‘black list‘ delle banche dati europee. Tra le associazioni benefiche da lui promosse ci sono anche La Cupola d’Oro e La Palma.

Sanzioni e legami politici

Hannoun era stato sanzionato in due occasioni dal Dipartimento del Tesoro Usa in quanto figura centrale nel finanziamento di Hamas in Europa. Nel 2024 gli era stato notificato un foglio di via da Milano, per accuse di istigazione all’odio. In passato ha avuto anche legami con la politica, in particolare con M5s: Alessandro Di Battista era stato testimonial della sua associazione e fu anche ricevuto dal sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano.

Flottiglie anti-israeliane e dichiarazioni controverse

Varie inchieste giornalistiche avevano indicato in Hannoun un punto di riferimento per le varie Flotille anti-israeliane, fin dal 2010, anche per i suoi contatti con Zaher Birawi, attivista palestinese-britannico residente a Londra, con l’avvocato Suleiman Hijazi e con la relatrice speciale dell’ONU sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati, Francesca Albanese. Recentemente, in una manifestazione a Milano, Hannoun aveva giustificato l’uccisione da parte di Hamas di centinaia di palestinesi dopo la tregua a Gaza sostenendo che “tutte le rivoluzioni del mondo hanno le loro leggi” e “i collaborazionisti vanno uccisi“.

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