lunedì, Dicembre 29, 2025
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Oggi alle 15 il Consiglio dei ministri: sul tavolo l’ok al decreto Ucraina e la data per i…

AGI – In attesa del semaforo verde della Camera alla legge di bilancio domani il governo nella riunione del Consiglio dei ministri fissata per le ore 15 dovrebbe sciogliere due nodi. Il primo è sulla proroga dell’invio di armi all’Ucraina nel 2026, il secondo è sulla data del referendum sulla separazione delle carriere.

Riguardo il sostegno a Kiev sul tavolo ci sarà il decreto legge frutto di un accordo chiuso tra la premier Giorgia Meloni e Matteo Salvini più di due settimane fa e poi ‘lavorato’ dagli sherpa dei rispettivi partiti. La Lega chiedeva un segnale di discontinuità, nel decreto verrà riportato anche l’aiuto fornito alla popolazione civile, il supporto logistico ed energetico. “Sono ottimista – dice il senatore leghista Claudio Borghi -, non si tratta di un capriccio della Lega. Noi facciamo un favore anche al governo, l’aria è cambiata, basta parlare di guerra”. Il provvedimento arriva sul tavolo del Cdm in un momento cruciale per le trattative per una svolta nel conflitto. Con il presidente americano Trump che ha sentito al telefono il presidente russo Putin e poi ha ricevuto Zelensky.

Il referendum sulla separazione delle carriere

Ma l’ultima riunione dei ministri del 2025 servirà anche a fissare la data del referendum sulla separazione delle carriere. L’indicazione dell’esecutivo resta quella di tenere la consultazione il più presto possibile. Anche in questo caso il ‘timing’ dovrebbe essere quello ipotizzato da settimane. Si dovrebbe andare verso la data del 1 e del 2 marzo. Poi inizierà la vera battaglia sulla riforma costituzionale voluta dal governo. Il comitato per il sì vicino al centrodestra che mette insieme magistrati, docenti universitari e avvocati guidati dall’ex giudice costituzionale Nicolò Zanon dovrebbe agire da piazza Cavour. La sede è stata scelta in un luogo simbolico, occorrerà capire se andrà in porto l’iter burocratico.

Il dibattito politico sulla riforma

Sul fronte del no oggi sono scesi in campo i leader dell’opposizione. Anche per far sì che non ci siano accelerazioni da parte dell’esecutivo. “Non ci stiamo a questa riforma, ai tentativi di accelerare i tempi del referendum per non permettere al fronte del No di informare i cittadini e crescere mentre i tanti media in mano alla propaganda del Governo continuano a diffondere notizie false sui contenuti e sulle conseguenze di questa riforma”, ha scritto il leader M5s Giuseppe Conte sui suoi social. Sulla stessa lunghezza d’onda la leader del Pd Elly Schlein. “Serve anche la tua firma contro la riforma Nordio! 15 cittadini hanno avviato la raccolta firme contro la riforma Nordio, devono raccogliere 500mila firme per il referendum. Firma anche tu per dire no alla volontà del governo Meloni di assoggettare la giustizia e la magistratura al potere di chi governa”, il suo appello su Instagram. “Noi votiamo sì per porre fine alla politicizzazione della magistratura e per porre fine all’uso politico della giustizia”, replica il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.

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