mercoledì, Dicembre 31, 2025
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L’Italia in prima linea negli aiuti umanitari al Sudan

AGI – La situazione umanitaria in Sudan è sempre più critica. Il Paese è dilaniato da una sanguinosa guerra civile dall’aprile 2023, che ha causato decine di migliaia di morti e oltre 11 milioni di sfollati. Secondo l’ultima indagine nutrizionale pubblicata dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF), più della metà dei bambini del Darfur settentrionale, epicentro della crisi, soffre di malnutrizione grave e uno su sei è affetto da malnutrizione acuta grave, una condizione potenzialmente letale che può uccidere un bambino nel giro di poche settimane senza cure.

 

 

L’indagine nutrizionale SMART (Standardized Monitoring and Assessment of Relief and Transitions), condotta dal 19 al 23 dicembre su circa 500 bambini, ha rivelato un tasso complessivo di malnutrizione acuta (AMM) del 53%, di cui il 18% affetto da malnutrizione acuta grave (SAM) e il 35% da malnutrizione acuta moderata (MAM). Si tratta di uno dei tassi di malnutrizione più alti mai registrati a livello globale in un’indagine nutrizionale standardizzata, e più di tre volte superiore alla soglia di emergenza del 15% stabilita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il Darfur settentrionale rimane l’epicentro della crisi della malnutrizione in Sudan. Quasi 85.000 bambini affetti da malnutrizione grave hanno ricevuto cure in questo stato solo nel mese di novembre. Secondo l’UNICEF, il tasso di mortalità complessivo ha raggiunto livelli critici, rappresentando un rischio immediato e mortale per i bambini.

Molti dei residenti della città sono famiglie sfollate fuggite dall’escalation dei combattimenti a El Fasher a fine ottobre. Molti di questi bambini non sono stati vaccinati contro il morbillo o altre malattie prevenibili con vaccino, il che li rende particolarmente vulnerabili. Questa crisi si sta verificando in un contesto di crescente insicurezza, che ha gravemente limitato l’accesso umanitario e ritardato gli aiuti salvavita. I combattimenti in corso nella regione stanno causando ritardi fatali nell’intensificazione dei servizi umanitari di cui il paese ha urgente bisogno. L’UNICEF ha predisposto forniture vitali come alimenti terapeutici pronti all’uso (RUTF), ma data la portata della crisi, sono urgentemente necessari servizi sanitari e nutrizionali completi.

 

 

L’Italia è tra i Paesi in prima linea nella risposta umanitaria alla crisi in Sudan. Il 24 dicembre, vigilia di Natale, un aereo è decollato da Roma con un primo carico di 25 tonnellate di aiuti destinati a 2.500 studenti delle scuole per bambini sfollati gestite dalla parrocchia di Port Sudan, nell’ambito dell’iniziativa “Italy for Sudan”. Questo programma di assistenza, lanciato dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, fa parte di un intervento più ampio e strutturato, che prevede ulteriori spedizioni di aiuti via mare nel corso del prossimo anno ai 53 campi per sfollati nella città e nei dintorni, che si stima ospitino oltre 20.000 persone.

 

 

Il volo umanitario, partito dall’aeroporto di Roma Fiumicino con il supporto logistico della Base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite (UNHRD) di Brindisi, è arrivato a Port Sudan il giorno di Natale. Trasportava circa 25 tonnellate di aiuti, distribuiti su 32 pallet di generi alimentari, tra cui pasta, farina, zucchero, latte in polvere, legumi e un pallet di attrezzature sportive (divise e palloni), destinati principalmente ai bambini delle comunità di rifugiati di Port Sudan e alle loro famiglie. La spedizione è stata supportata dalle aziende Pancrazio, Nobile, Sieralat, Ventigrani, Solania, Piccolo, Mulino Caputo, Rummo, La Torrente, Petti, Di Martino e dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). Al suo arrivo a Port Sudan, l’aereo è stato accolto dall’Ambasciatore d’Italia a Khartoum, Michele Tommasi, e dal consigliere del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), Marco Malizia. Questa iniziativa integra coerentemente l’impegno umanitario dell’Italia in Sudan, pari a circa 125 milioni di euro, articolato attorno a tre pilastri strategici: salute e sicurezza alimentare; agricoltura e lotta alla povertà; protezione e inclusione sociale.

 

 

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