sabato, Luglio 12, 2025
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A Roma 5 giorni di eventi firmati Dolce & Gabbana. “Il nostro esame di maturità” [VIDEO]

AGI – Roma si prepara a diventare per cinque giorni la capitale mondiale dell’Alta Moda. Con Il Trionfo della Bellezza, Dolce & Gabbana portano nella Città Eterna un progetto che fonde moda, arte, storia e spiritualità, in una narrazione immersiva che attraversa i luoghi più simbolici della Capitale.

L’evento è stato presentato in conferenza stampa all’Hotel de Russie, alla presenza di Domenico Dolce, dell’amministratore delegato Fedele Usai e dell’assessore Alessandro Onorato.

Per Domenico Dolce, Roma non è solo uno sfondo, ma una sfida e una dichiarazione d’amore: “Roma non è una città, è un luogo sacro, mistico. L’impero romano, come tutti sappiamo, ha colonizzato il mondo intero, tutto il Mediterraneo, e ha portato la bellezza ovunque. Roma è tanta roba, forse per chi ci vive non se ne accorge, ma è pesante, leggera e contraddittoria”, ha detto lo stilista. “Affrontare Roma per noi è stato un esame difficile”, ha ammesso.

 

 

“Ogni volta ne parlavamo, ma il treno andava altrove. Roma era troppo impegnativa. Poi grazie a Fedele Usai e ad Alessandro Onorato ci siamo convinti. Era il momento giusto per cominciare questo percorso.”

Il Programma dell’Evento

Il programma parte da via Veneto con un omaggio a Fellini e alla Dolce Vita, prosegue domenica a Villa Adriana per l’alta gioielleria, poi si passerà ai Fori Imperiali per l’alta moda donna, a Ponte Sant’Angelo per l’alta sartoria uomo, e si conclude a Cinecittà con una grande rievocazione della Roma imperiale e cinematografica il 16.

La tappa di Ponte Sant’Angelo, in particolare, sarà dedicata all’alta sartoria maschile e renderà omaggio alla tradizione della sartoria ecclesiastica della Chiesa cattolica, grazie alla collaborazione con la storica Sartoria Tirelli, celebre per aver realizzato i costumi di scena premiati con ben 18 Oscar. Una scelta che sottolinea il legame profondo tra spiritualità, arte e artigianato italiano.

“Un Tributo alla Bellezza e alla Tradizione”

“Il titolo di questi giorni è Il Trionfo della Bellezza. Perché Roma è bellezza assoluta, dove tutto sta bene con tutto: dall’antica Roma al Trecento dopo Cristo, da Adriano al Rinascimento, al Barocco”, ha spiegato Dolce. “Io sono molto cattolico, di famiglia e di tradizione, e credo che anche la Chiesa, così come l’Impero, abbia contribuito a creare una bellezza unica. I papi, con la loro visione, hanno donato opere straordinarie che ancora oggi ci stupiscono.”

 

 

Centrale, nel racconto di Dolce, è l’idea che la moda non sia solo spettacolo, ma cultura: “Noi non facciamo filosofia spiccia, ma amiamo raccontare i luoghi dove andiamo. Raccontiamo il territorio, la storia del costume, la cucina, la tradizione. Ogni anno produciamo un libro diverso, che accompagna l’evento e che aiuta tutti – clienti, stampa, ospiti – a capire dove sono e cosa stanno per vivere.”

Roma, per Dolce & Gabbana, è stata anche un ritorno alle origini dell’Alta Moda italiana: “Abbiamo scelto di usare la parola ‘Alta Moda’ e non ‘Couture’ perché ci sentiamo italiani. E quel nome lo dobbiamo a Roma. Le sorelle Fontana, Sorelle Botti, Schuberth, tutto è nato qui. La moda romana, con la Dolce Vita, con il cinema, ha fatto sognare il mondo. Vacanze romane, la Fontana di Trevi, Fellini, la Dolce Vita sono parole che fanno parte dell’immaginario collettivo. Icone assolute che, quando le dici, ti aprono una memoria. Ti si apre una finestra sull’albero di fico, sul profumo della città, su una Roma ingenua, favolosa, piena di vita.”

“Il bello è anche un piatto di cacio e pepe”

Infine, una riflessione sull’idea stessa di bellezza: “Siamo abbastanza superficiali oggi nell’osservare la bellezza. Roma ti costringe invece a guardare più a fondo. Il bello non è solo un monumento o un Caravaggio. Il bello è anche un piatto di cacio e pepe, una pacca sulla spalla, un sorriso. È armonia. E quello che vogliamo raccontare è proprio questo: un’idea di bellezza profonda, autentica, che appartiene all’Italia e al cuore di Roma.”

E con il sorriso ha aggiunto: “Amiamo i vestiti, ma dobbiamo anche venderli. Altrimenti, alla fine, non paghiamo gli stipendi. Ci auguriamo un grande ritorno.”

 

 

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