AGI – Impronte digitali e fotografia invece del ‘vecchio’ timbro manuale sul passaporto. Da domenica 12 ottobre cambiano le regole per i viaggiatori extra Ue in arrivo in 29 Paesi dell’area Ue per soggiorni anche di breve durata, fino a 90 giorni ogni 180: alle frontiere entrerà infatti in funzione il nuovo sistema digitale di ingresso/uscita (EES), destinato a essere implementato gradualmente nell’arco di sei mesi, fino al 9 aprile 2026.
In Italia i primi test riguarderanno Roma Fiumicino, Milano Linate e Malpensa – dove già sono in funzione i sistemi per la rilevazione delle impronte digitali – con procedure gestite direttamente dalla Polizia di frontiera. In una fase successiva verranno coinvolti anche i porti di Civitavecchia e Genova.
L’obiettivo è garantire maggiore sicurezza, contrastare la criminalità e verificare il rispetto del limite di permanenza: i dati di tutti i viaggiatori extra-Ue, britannici compresi, finiranno nel sistema europeo eu-LISA, il Centro informatico europeo con sede a Tallinn (Estonia), che gestira’ le informazioni provenienti da 25 Paesi dell’area Schengen (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia) e da quattro fuori dalla Ue, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.
Dopo la prima registrazione, i controlli successivi saranno più rapidi, essendo i dati memorizzati.
I dati raccolti saranno conservati per 36 mesi dopo ogni viaggio. Sebbene la raccolta di dati biometrici possa avere un impatto sulla privacy dei viaggiatori, la tecnologia utilizzata nell’EES promette di garantire la tutela dei diritti fondamentali delle persone.