AGI – L’Iran ha accelerato il ritmo di produzione delle sue riserve di uranio arricchito al 60%, una soglia vicina al 90% necessario per realizzare un’arma nucleare. Lo rivela l’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Il totale si è attestato a 408,6 kg al 17 maggio, con un aumento di 133,8 kg negli ultimi tre mesi (rispetto a un aumento di 92 kg nel periodo precedente). “Questo considerevole aumento della produzione e l’accumulo di uranio altamente arricchito in Iran, l’unico stato non dotato di armi nucleari a produrne, è di grande preoccupazione“, ha scritto l’agenzia nel documento di 22 pagine. Sebbene non abbia “alcuna prova credibile che esista un programma nucleare strutturato non dichiarato in Iran”, l’Aiea è “preoccupata” per le ripetute dichiarazioni di ex alti funzionari secondo cui l’Iran ha tutte le capacità per produrre armi nucleari.
L’Aiea ha deplorato la cooperazione “meno che soddisfacente” dell’Iran che “in diverse occasioni, non ha risposto o non ha fornito risposte tecnicamente credibili alle domande dell’agenzia e ha sgomberato” le premesse, “il che ha ostacolato le attività di verifica” in tre siti non dichiarati: Lavisan-Shian, Varamin e Turquzabad. In assenza di risposte, l’agenzia “non è in grado di determinare se il materiale nucleare proveniente da questi tre siti sia stato consumato, mescolato con altro materiale dichiarato o rimanga al di fuori delle salvaguardie”. Il rapido accumulo di uranio altamente arricchito è motivo di “seria preoccupazione” e aumenta la complessità delle ispezioni, “che l’Aiea non può ignorare di fronte alle potenziali ripercussioni sulla proliferazione”.
Per questo motivo, il direttore generale dell’Aiea Rafael Grossi ribadisce un “appello urgente” all’Iran affinchè cooperi pienamente ed efficacemente con l’Agenzia. A meno che e fino a quando l’Iran non aiuterà l’Aiea a risolvere le questioni in sospeso, “l’Agenzia non sarà in grado di garantire che il programma nucleare iraniano sia esclusivamente pacifico”.
