mercoledì, Giugno 18, 2025
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Al G7 convergenza sulla proposta di cessate il fuoco a Gaza. La premier: “Esercitare press…

AGI – Il G7 ha ribadito il suo sostegno all’Ucraina dal vertice di Kananaskis, in Canada, ma senza una dichiarazione comune di condanna dell’invasione russa a causa della cautela Usa. Nel summit ai piedi delle Montagne Rocciose, in cui la guerra tra Iran e Israele ha finito per dominare l’agenda, il conflitto con la Russia è finito inevitabilmente in secondo piano, nonostante la partecipazione del presidente, Volodymyr Zelensky che non è neppure riuscito ad avere un incontro con Donald Trump.

“Alcuni di noi, compreso il Canada, volevano andare più in la’”, ha ammesso il premier canadese, Mark Carney, nella conferenza stampa finale in cui però ha ribadito la volontà dei Sette di continuare a esercitare pressioni su Mosca, anche con nuove sanzioni finanziarie. Resta il fatto che, a differenza dei precedenti summit con Joe Biden alla guida degli Usa, stavolta è saltata la dichiarazione di condanna per “l’aggressione russa”.

“Siamo pronti a negoziati di pace per un cessate il fuoco senza condizioni”, ha assicurato Zelensky, “per questo abbiamo bisogno di pressioni”. Il presidente ucraino ha incassato 1,27 miliardi di euro di aiuti militari dal Canada, in particolare per droni e mezzi blindati. Ottawa si è anche unita a Londra per rafforzare le sanzioni contro la “flotta fantasma” con cui la Russia elude le sanzioni sulla vendita del suo petrolio.

“Lo scopo di questo G7 era costruire una nuova era di cooperazione con una resilienza a lungo termine ed efficacia a breve”, ha sintetizzato Carney parlando di scambi “produttivi” con tutti i leader del gruppo e dei Paesi invitati. Nonostante le tensioni dei mesi scorsi con Trump, il premier liberale ha giustificato la sua decisione di lasciare il G7 prima della conclusione: “C’è una crisi militare, una situazione grave, fluida, eccezionale”, ha osservato, “il presidente Trump ha detto che era meglio essere a Washington, e io capisco la sua decisione”.

Poi ha precisato che al summit Trump non ha mai evocato il suo sogno che il Canada diventi il 51mo Stato Usa dopo che questo insieme all’imposizione di nuovi dazi era stato motivo di forte frizione tra i due Paesi. Al vertice Carney e il premier indiano, Narendra Modi, invitato dal governo canadese, hanno convenuto in un bilaterale di riannodare i rapporti diplomatici e di nominare nuovi ambasciatori dopo due anni di gelo culminati nell’autunno scorso con l’accusa a New Delhi di essere dietro l’assassinio nel 2023 a Vancouver di un leader Sikh con la doppia nazionalità. La nomina degli ambasciatori prelude “alla piena ripresa dei servizi per le imprese e i cittadini dei due Paesi”. 

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