AGI – Una “lista stupri” simile all’elenco comparso nei giorni scorsi al liceo Giulio Cesare. La scritta choc è comparsa, al liceo Carducci di Roma in via Asmara, nel quartiere Africano nella zona nord-est della Capitale. Lo denuncia la Rete degli studenti del Lazio.
La denuncia degli studenti
“Ieri, nel bagno degli uomini del terzo piano del plesso di Via Asmara del Liceo Carducci, è apparsa l’emulazione della ‘lista stupri’ del liceo Giulio Cesare”, si legge in una nota diffusa dalla Rete degli Studenti del Lazio specificando che si tratta di due scritte e su una di queste “erano riportati i nomi di due ragazze che poi sono stati cancellati, a pennarello, dagli stessi autori”.
“Episodi di maschilismo al Carducci”
“Non è la prima volta che all’interno del Carducci si verificano episodi del genere, a partire da alcuni docenti che all’interno delle classi – dichiara la Rete degli studenti – si permettono di prendere posizioni in avversione all’aborto e all’emancipazione lavorativa della donna; oppure studenti che si permettono di usare insulti pesantemente denigratori di matrice maschilista contro le studentesse stesse, attaccando i loro corpi e la loro sessualità”.
“La violenza di genere viene glorificata”
“Ancora una volta la violenza di genere viene sbeffeggiata, denigrata o ancora peggio glorificata”, affermano i ragazzi del collettivo Asmara. “Non sono ragazzate, ma sintomi della società patriarcale e machista in cui i cosiddetti “bravi ragazzi” nascono, crescono e su cui si adagiano. Siamo stanche di essere ridotte ad una lista su un muro, come forma di scherzo o di minaccia”
L’appello degli studenti, “vogliamo un cambiamento”
“Pretendiamo un cambiamento, lo vogliamo reale ed imminente”, aggiunge Bianca Piergentili, coordinatrice della Rete studenti medi Lazio. “Il ministro parla di punire i colpevoli, si inizia ‘la caccia all’uomo’ ma sono tutti colpevoli, in primo luogo le istituzioni che ci abbandonano, ci negano la necessità di instaurare un’educazione sessuo-affettiva ed al consenso all’interno delle nostre scuole, danno colpe a nemici immaginari pur di non ammettere un problema reale e sociale”, conclude.



