AGI – Cosa c’è di più unificante in Italia di una vittoria ai Mondiali di calcio? E cosa più di un gol? Era il 1982 e stavamo vivendo un sogno senza saperlo e questo grazie anche a un giocatore straordinario: Paolo Rossi detto Pablito, da Prato, l’attaccante dei tre gol al Brasile, il giustiziere della Polonia in semifinale e colui che aprì la notte del trionfo mondiale, segnando alla Germania al Bernabeu il gol dell’1-0.
Eravamo felici e lo sapevamo. E allora per celebrare i 70 anni dall’ingresso dell’Italia alle Nazioni Unite e il World Football Day la missione italiana ha organizzato assieme alla famiglia Rossi una mostra dedicata a Pablito, scomparso nel 2020 a 64 anni.
È una rassegna ricca ed emozionante, che ripercorre il viaggio di un bambino dal primo pallone al passaggio con la Cattolica, storica squadra giovanile di Firenze, il salto nel Vicenza, poi alla Juve, la Nazionale, fino ad arrivare sul tetti del mondo: campione iridato, capocannoniere, pallone d’oro, scarpa d’oro.
Esposte molte memorabilia tra cui il tango argentino, la nota della Fifa di Italia-Brasile dell’82, il primo pallone, i primo scarpini, la valigia usata per il viaggio in Argentina nel ‘78. E poi le maglie indossate e quelle che altri campioni gli hanno regalato, da Totti a Zoff, da Zanetti a Messi e Neymar.
A colpire è quella struggente di Gianluca Vialli, scomparso anche lui troppo presto: “A Paolo – si legge sulla maglietta della Sampdoria numero 9 – amico per sempre e mio angelo custode: ci vediamo lassù”.
Non resta che osservare in silenzio e lasciare salire la nostalgia per la vita e per due campioni. La mostra, visitabile tutti i giorni al piano terra del Palazzo di Vetro, verrà inaugurata oggi alla presenza dell’ambasciatore Maurizo Massari, la moglie di Rossi e presidente della Paolo Rossi Foundation, che assiste malati oncologici e le loro famiglie, Federica Cappelletti, il co-presidente di Group of Friends of Football at the United Nations Marco Tardelli e dell’ex attaccante Giuseppe Rossi. La mostra durerà fino al 6 giugno.