giovedì, Aprile 17, 2025
spot_imgspot_imgspot_imgspot_img

Altri raid di Israele contro Hezbollah. Tajani: “È ancora possibile una soluzione diplomatica”

AGI – Il governo italiano è impegnato a “evitare che in Libano succeda quanto accaduto a Gaza, e che ci siano troppe vittime innocenti”: lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel suo intervento alla Camera, sottolineando l’importanza dell’azione diplomatica per la soluzione dei conflitti. Per il governo italiano, nel contesto del peggioramento della situazione in Medio Oriente, “la priorità è la tutela dei connazionali in tutta la regione e dei nostri militari in Libano, impegnati nella missione UNIFIL e in quella bilaterale di addestramento MIBIL”, ha aggiunto Tajani, assicurando che “siamo pronti ad assumere ogni iniziativa per garantire la sicurezza dei nostri connazionali”.

 

Il ministro degli Esteri ha stimato in “circa 3.200” il numero di italiani che si trovano attualmente in Libano, “in gran parte doppi cittadini – italiani e libanesi – che risiedono stabilmente nel Paese”. “L’Unità di Crisi della Farnesina e la nostra Ambasciata a Beirut lavorano senza sosta per offrire loro costanti aggiornamenti di sicurezza e ogni possibile assistenza”.

 

Intanto l’Iran ha dichiarato “concluso” l’attacco contro Israele, dopo aver scagliato sul territorio dello Stato ebraico circa 180 missili, la maggior parte dei quali intercettati dal sistema Iron Dome. Durante l’operazione – una rappresaglia per l’uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah – due israeliani sono rimasti feriti in modo lieve dalle schegge e un palestinese è stato ucciso da un frammento in Cisgiordania. È invece di otto morti il bilancio di un attacco terroristico avvenuto nella metropolitana di Jaffa, dove due persone hanno aperto il fuoco sulla folla. 

 

Nella notte Israele ha ripreso i raid in Libano contro obiettivi di Hezbollah che, da parte sua, ha affermato di essersi scontrato con truppe di Tel Aviv che avrebbero tentato di “infiltrarsi nel villaggio di Adaysseh”.

Teheran: risposta potente se Israele provoca ancora

“La nostra azione è conclusa a meno che Israele non decida di provocare ancora. In questo caso, la nostra risposta sarà più forte e potente”, scrive su ‘X’ Seyed Abbas Araghchi, il ministro degli Esteri iraniano. “L’Iran ha commesso un grosso errore e lo pagherà”, era stata la reazione del premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Il presidente Usa Joe Biden ha affermato che gli Stati Uniti stanno lavorando con Israele per formulare la propria risposta. 

 

 

L’Iran colpirà “l’intera infrastruttura” di Israele se verrà attaccato come rappresaglia per il lancio di missili avvenuto martedì, ha affermato il capo di stato maggiore dell’esercito iraniano, il generale maggiore Mohammad Bagheri. “Se il regime sionista, che è impazzito, non è controllato dai suoi finanziatori americani ed europei e vuole continuare questi crimini o agire contro la nostra sovranità e integrità territoriale, l’operazione come quella di questa notte sarà ripetuta con maggiore intensità e tutte le infrastrutture del regime saranno prese di mira”, ha dichiarato il generale Bagheri alla televisione di Stato iraniana. 

 

Le strutture petrolifere iraniane sono nel mirino di Israele che sta pianificando una risposta significativa all’attacco missilistico di ieri. Anche se i dettagli e i tempi devono ancora essere decisi, secondo il sito di notizie Axios che cita funzionari israeliani, altri probabili obiettivi sono il sistema di difesa aerea iraniano e personaggi di spicco del regime.

Bombardamenti sul Libano nella notte

Il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce dell’esercito israeliano, nella notte ha annunciato che “l’aeronautica militare continua a operare a pieno regime e stasera continueremo a colpire con forza in Medio Oriente come facciamo da un anno”.

 

L’esercito israeliano ha poi confermato che sta bombardando in queste ore “obiettivi terroristici” di Hezbollah a Beirut, dopo avere ordinato ai residenti di Dahye, sobborgo meridionale di Beirut, di stare lontani da alcune aree perché saranno colpite. Un’ora prima, il portavoce dell’esercito in lingua araba, Avichay Adraee, aveva invitato i residenti della zona, dove vivono molti sostenitori di Hezbollah, a rimanere a più di 500 metri di distanza da due edifici del quartiere di Harek Hara, identificati in rosso in due fotografie aeree. Inoltre, il portavoce ha nuovamente emesso un allarme simile, questa volta chiedendo ai residenti del quartiere di Choueifat Al-Amrousieh di evacuare, mettendo in guardia da ulteriori bombardamenti.

 

 

 ​ Read More 

​ 

VIRGO FUND

PRIMO PIANO