domenica, Settembre 28, 2025
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Anna Wintour ricorda Giorgio Armani: “Un leone rassicurante”

AGI – “Giorgio era una forza rassicurante, anche se – o forse proprio perché – era anche un leone, un fiero difensore della sua famiglia e del suo lavoro”. Con queste parole Anna Wintour, Chief Content Officer of Condé Nast and Global Editorial Director of Vogue ha reso omaggio a Giorgio Armani, il geniale stilista recentemente scomparso, durante i CNMI Sustainable Fashion Awards, la cerimonia organizzata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana alla Scala di Milano, che quest’anno ha premiato Silvana Armani, Leo Dell’Orco e Andrea Camerana, figure chiave della continuità della maison con il Legacy Award.

 

Un premio che per la prima volta, ha sostenuto il Visionary Award, tradizionalmente assegnato nel corso della serata e conferito allo stesso Giorgio Armani nel 2022. Wintour ha ricordato la famiglia creativa che circondava il fondatore: “Silvana, Leo e Andrea, insieme a Rosanna e Roberta, erano il cuore della sua azienda, ma anche la compagnia più vicina al suo cuore”.

 

 

Il tributo si è arricchito di memorie personali e professionali: “Quando andavamo a vedere le collezioni Armani, nei primi anni, la passerella era sotto la sua sede di Milano, con l’atelier al piano di sopra. Sopra ancora c’era l’appartamento di Giorgio, sontuoso, naturalmente, perché era di Giorgio, ma anche umile a suo modo, come la casa di un uomo che dorme sopra il suo stesso laboratorio. Era un uomo che avrebbe potuto vivere in qualsiasi parte del mondo, ma il luogo in cui si sentiva più a casa era proprio lì, nell’edificio con i suoi colleghi creativi”.

 

Per Wintour, Armani è stato “uno dei capi di Stato della moda, ma soprattutto un visionario nel suo tempo, sempre avanti di qualche curva. Prima di lui, esisteva solo il completo da uomo, rigido e ingessato. Lui ha liberato l’abito formale e, nel farlo, ha liberato la moda. Basta guardare le passerelle di questa settimana: la sua eredità è ovunque”.

 

Un’eredità che si è nutrita anche del legame con il cinema: “Giorgio capì molto prima di molti di noi l’opportunità di creare un ponte tra moda e cinema. Da American Gigolò in poi, quanto erano fantastici e irresistibili i suoi abiti sullo schermo. Era pienamente un designer per l’uomo, e pienamente un designer per la donna. Capi’ che un unico concetto di forza e fluidità poteva affinare e reinventare entrambi i mondi”. 

 

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