AGI – Il disegno di legge sull’antisemitismo che porta le firme di tre senatori dem, Graziano Delrio, Simona Malpezzi e Pierferdinando Casini diventa un caso e apre una nuova ‘crepa’ dentro il Partito Democratico. Il titolo recita “Disposizioni per la prevenzione e il contrasto all’antisemitismo e per il rafforzamento della strategia nazionale per la lotta contro l’antisemitismo nonché delega al governo in materia di contenuti antisemiti diffusi sulle piattaforme on line“. Assieme a Delrio, firmano il testo i senatori Sandra Zampa, Walter Verini, Filippo Sensi, Pierferdinando Casini, Simona Malpezzi.
Chi non condivide affatto il ddl è Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra che tuona: “Se questo testo diventasse legge, chi contesta radicalmente i comportamenti dello Stato di Israele verrebbe definito antisemita e quindi sanzionato”. Inoltre, “la legge dei senatori del Pd, all’articolo 2, delega il governo Meloni a varare uno o più decreti legislativi con prescrizioni all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ‘in materia di prevenzione, segnalazione, rimozione e sanzione dei contenuti antisemiti diffusi sulle piattaforme online di servizi digitali in lingua italiana’. Gli articoli 3 e 4 prevedono che ogni università nomini una sorta di controllore che vigili su eventuali attività interne, anche didattiche, considerate illegittime sempre sulla base dei criteri definitori dell’Antisemitismo fissati dall’Ihra“, International Holocaust Remembrance Alliance. Nel dirlo, Bonelli rimanda all’intervento di Roberto Della Seta, storico esponente del Pd, sulle pagine del Manifesto. La definizione dell’Ihra qualifica come antisemitismo “qualsiasi critica radicale nei confronti di Israele“, spiega Della Seta, “e verso il sionismo quale sua ideologia fondativa”.
Le difese di Picierno e Malpezzi
A difesa di Graziano Delrio scende in campo Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo ed esponente di spicco della minoranza riformista del Pd: “Le critiche strumentali che leggo sanno di giustificazionismo e ipocrisia”, spiega Picierno: “Per contrastare il nuovo Antisemitismo servono serietà e strumenti concreti contro odio e discriminazioni. Grata a Delrio e quanti ci lavorano, anche in Italia, con determinazione”, aggiunge. Per un’altra firmataria del testo, “semplicemente il disegno di legge dettaglia meglio i doveri delle piattaforme on line e i diritti degli utenti sempre per rafforzare gli strumenti di contrasto previsti nella Strategia nazionale“, spiega Malpezzi, “il ddl prova a garantire un intervento tempestivo in linea con i tempi di diffusione dei contenuti di odio“.
La maggioranza del Pd prende le distanze
Se la minoranza riformista difende Delrio, la maggioranza del partito prende le distanze. “L’antisemitismo esiste ed è un cancro della società italiana. Eviterei di equipararlo con la critica legittima alla deriva antidemocratica di uno Stato”, dice il deputato Arturo Scotto, mentre il presidente dei senatori dem dice chiaramente che quel testo non è del Pd: “Il gruppo del Pd al Senato non ha presentato alcun disegno di legge in materia di Antisemitismo”, sottolinea il presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia: “Il senatore Delrio ha depositato, a titolo personale, il ddl ‘Disposizioni per la prevenzione e il contrasto dell’Antisemitismo’ che non rappresenta la posizione del gruppo né quella del partito”, chiosa Boccia.
La precisazione di Delrio sulla definizione di antisemitismo
È dopo questa precisazione che Delrio interviene con una lettera al direttore del Manifesto, quotidiano che con l’intervento di Della Seta ha dato il ‘la’ allo scontro politico. “La definizione di Antisemitismo è da noi usata perché assunta dal Parlamento Europeo nel 2017 e dal governo Conte nel 2020″, spiega l’ex ministro: “Peraltro non le diamo forza di legge, a differenza degli altri progetti, proprio perché molto discussa sia da chi la giudica debole e da chi la giudica eccessiva. È però la definizione che la Repubblica Italiana sta utilizzando nelle strategie contro l’Antisemitismo”. Insomma, per Delrio, con il provvedimento “non introduciamo nulla di nuovo. Se si è potuto criticare Israele e se voci autonome si sono levate liberamente lo si potrà continuare a fare legittimamente. Sinceramente dovremmo guardare alla luna, l’ Antisemitismo, e non al dito cioè alla definizione”.
Elly Schlein e l’incontro con Abu Mazen
La segretaria del Pd non entra direttamente nella vicenda ma, intervistata da Enrico Mentana, fa sapere che vedrà il leader palestinese Abu Mazen: “Vedrò anche io Abu Mazen”, come farà nei prossimi giorni Giorgia Meloni sul palco di Atreju, “fanno bene a incontrarlo, farebbero meglio ad ascoltarlo. Non si può fare la pace senza i palestinesi, che come gli israeliani hanno diritto a vivere in pace e sicurezza”.



