AGI – La guardia di finanza ha eseguito 9 misure cautelari in relazione all’inchiesta sugli appalti pilotati a Fiumicino. Lo si legge nella nota firmata dal procuratore di Civitavecchia Alberto Liguori. Nel comunicato, è scritto, che le indagini hanno ‘scoperto’ alcuni operatori economici intrattenere “rapporti anomali con diversi funzionari ed esponenti politici del comune di Fiumicino, i quali, pur di soddisfare aspirazioni di carriera e di acquisire visibilità politica” assicuravano loro “l’assegnazione privilegiata di pubbliche commesse mediante gare di appalto pilotate o, più spesso, affidamenti diretti utilizzando l’espediente della parcellizzazione dei lotti di gara in modo da non superare i limiti al di sopra dei quali scatta l’obbligo per la stazione appaltante di procedere nelle forme dell’evidenza pubblica, per poi prorogare contra legem il servizio in precedenza aggiudicato agli imprenditori compiacenti”.
Nell’ambito dell’inchiesta, svolta dai militari del Comando Provinciale Roma, la procura di Civitavecchia ha avanzato una serie di richieste di misure cautelari nei confronti di oltre dieci indagati “il cui esame, per ragioni legate alla riforma Cartabia, è stato suddiviso in due diverse fasi temporali, spiega la nota: la prima, ha avuto a oggetto fatti reato per i quali è stata evidenziata l’esigenza di interrompere inquinamenti probatori in corso. In tal caso, il giudice per le indagini preliminari, accogliendo le richieste del pm, si è determinato direttamente senza dover prima espletare gli interrogatori degli indagati.
I bandi sotto la lente di ingrandimento
Il riferimento è alle misure cautelari emesse il 13 giugno scorso che hanno interessato il settore gli appalti legato alle politiche sociali; la seconda, ha invece avuto a oggetto altri due filoni tematici e relativi alla gestione degli appalti pubblici afferenti i settori delle attività produttive e culturali. In particolare, sono stati scrutinati gli eventi culturali dell’estate 2024 di Fiumicino, nelle diverse località di Fregene, Passoscuro, Torre Clementina – Aranova – Corte Villa Guglielmi, cosi’ come l’allestimento delle luminarie a Fiumicino paese e all’Isola Sacra in occasione delle festività natalizie 2024 – 2025. Detti filoni d’indagine hanno imposto l’espletamento da parte del gip degli interrogatori preventivi.
All’esito sono state accolte le richieste della procura di Civitavecchia con l’emissione di altre 9 misure cautelari che si aggiungono alle 4 già adottate in precedenza”. Per questa seconda fase sono state eseguite 3 misure cautelari personali degli arresti domiciliari per il direttore artistico del Comune di Fiumicino e due operatori economici; 4 misure cautelari coercitive tra obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, divieti e obblighi di dimora nei confronti di due assessori e un funzionario del Comune di Fiumicino e un operatore economico; una misura interdittiva della sospensione dalle funzioni di dirigente del Comune di Fiumicino per 12 mesi; una misura interdittiva per un imprenditore di divieto di contrarree con la pubblica amministrazione per 12 mesi.
Il procedimento è nato da una verifica fiscale effettuata nei confronti di una società che, tra il 2018 e il 2023, ha emesso fatture attive per l’importo complessivo di 1.462.533,71 euro oltre iva pari a 314.835,48 nei confronti di diverse società e associazioni attive nei settori del sociale e dello spettacolo senza mai tenere alcuna contabilità nè presentare la prescritta dichiarazione dei redditi. Le fatture in questione sono pacificamente risultate essere oggettivamente inesistenti, poiché il legale rappresentante della società ha dichiarato di aver cessato da molti anni ogni attività e ha disconosciuto le prestazioni lavorative dedotte nelle fatture nominalmente emesse dalla sua ditta individuale.
L‘analisi dei movimenti bancari della società emittente ha evidenziato, in concomitanza con il pagamento delle fatture da parte delle sopra indicate società, immediati prelevanti in contanti e trasferimenti su conti esteri degli importi accreditati. Per comprendere la gravità dei fatti, si annota che una delle società cooperative coinvolte ha ricevuto 42 appalti per un importo complessivo di 4.125.814,78 euro, dei quali 26 assegnati mediante affidamento diretto, 8 con procedura negoziata, 5 con procedura negoziata senza pubblicazione, 2 con procedura aperta, ma di fatto riferibili a proroghe di precedenti contratti, senza non sottolineare che detta cooperativa ha emesso fatture notevolmente superiori rispetto al valore degli appalti ricevuti: fatture emesse per 9.464.690,74 contro affidamenti ricevuti per 4.125.814,78. All’appello mancano altri lavori pubblici affidati e fatturati di probabile natura illecita.
L’inchiesta ha fatto luce sui ruoli chiave, spiega la nota della procura. “Per l’area tecnica e amministrativa, innanzitutto il Direttore Artistico e organizzativo degli eventi culturali, di promozione sociale, sportivi e turistici del Comune di Fiumicino che anziché limitarsi alla direzione artistica, è trasmodato in una sistematica ingerenza volta all’individuazione dell’operatore economico cui affidare di volta in volta la realizzazione dell’evento; affidamento schermato attraverso una formale procedura di gara che si è rivelata una mera farsa poiché l’aggiudicatario era stato prescelto prima ancora della pubblicazione del bando di gara. L’illecita attività del direttore artistico si è dipanata lungo due direttrici, cui corrispondono altrettanti filoni di indagine e corrispondenti contestazioni in merito all’organizzazione degli eventi estivi e alle luminarie natalizie”. E ancora. Il Dirigente dell’area Suap, turismo e cultura del Comune di Fiumicino, “è il firmatario della quasi totalità dei provvedimenti amministrativi attraverso i quali sono state dapprima avviate indagini di mercato fittizie e strumentali esclusivamente a fornire una mera parvenza di legalità e successivamente operati affidamenti diretti in favore di imprenditori preventivamente individuati dal Direttore Artistico e dall’assessore alla Cultura.
Il Funzionario dell’ufficio cultura e innovazione tecnologica del Comune di Fiumicino, ha rivestito il ruolo di responsabile del procedimento nella pressoché totalità delle procedure di affidamento che sono risultate essere il frutto di una collusione. È risultato in costante rapporto con il Direttore Artistico, a cui ha rivelato atti amministrativi teoricamente coperti da segreto e nei confronti del quale non ha esitato a operare affidamenti dichiaratamente illegali in favore degli imprenditori da lui prescelti. Tale disponibilità è risultata funzionale alle sue aspettative di carriera, bramoso di entrare nei ruoli della dirigenza”.
I politici coinvolti
Per quanto riguarda gli esponenti politici del comune di Fiumicino, l’Assessore alle attività produttive, che riveste il ruolo di assessore al commercio e alle attività produttive del Comune di Fiumicino, “è risultato in strettissimi rapporti con il Direttore Artistico e assiduamente in contatto con lui per la pianificazione degli affidamenti dell’organizzazione degli eventi estivi. È risultato essere il punto di collegamento tra il Direttore Artistico e uno degli imprenditori beneficiari dell’attività collusiva – spiega la procura di Civitavecchia -. L’assessore alla cultura e al turismo del Comune di Fiumicino, è il principale referente politico del Direttore Artistico con il quale si è fattivamente adoperato per parcellizzare artificiosamente l’importo per l’allestimento delle luminarie natalizie e pilotandone l’affidamento illegale in favore dell’imprenditore beneficiario della collusione. È risultato avere un peso politico considerevole in seno alla giunta e una notevole influenza sull’apparato amministrativo che non ha esitato a spendere per ottenere provvedimenti amministrativi in favore di imprenditori compiacenti, distrarre risorse economiche dalle società municipalizzate per finalità a esse estranee e colludere con gli esponenti della locale Pro Loco affinché fungessero da prestanome per l’assegnazione fittizia di finanziamenti”. Numerose società e cooperative sono risultate le beneficiarie delle attività illecite degli esponenti amministrativi e politici sopra indicati.
“La messa a disposizione della funzione pubblica nelle mani di taluni imprenditori è stata costante nel tempo: periodo osservato 2024 – febbraio 2025; illegale spezzettamento degli appalti per evitare la gara comunitaria e gare farsa. Affidamenti diretti senza gara e proroghe hanno garantito oligopoli imprenditoriali in cambio di visibilità amministrativa e politica. Pericolosa la commistione tra pubblico e privato, avendo assistito a funzionari comunali che hanno agito in nome e per conto delle imprese sociali coinvolte nell’esternalizzazione di taluni servizi pubblici”.
“Asservimento della funzione pubblica”
Le intercettazioni telefoniche e gli interrogatori di garanzia “restituiscono un quadro fattuale di sistematico asservimento della funzione pubblica da parte di dirigenti, funzionari comunali e taluni esponenti politici, con l’inserimento diretto di amici imprenditori nelle strutture comunali ai quali dare le anteprime sui bandi in fase di preparazione, sollecitandone la partecipazione e concordando modalità e tempi – si legge nella nota del procuratore -. Corruzioni per l’esercizio della funzione e corruzioni per atti contrari ai doveri d’ufficio si sono susseguite nel tempo, sfociate anche in turbative d’asta, con lesione sia della legalità sia dell’imparzialità dell’azione amministrativa”.
“La gravità dei fatti è testimoniata dalle misure custodiali applicate dal gip di Civitavecchia e, soprattutto, dalle prescrizioni a corredo che prevedono il controllo tramite dispositivi elettronici degli indagati e il divieto di comunicare con l’esterno, segno che il pericolo di reiterazione del fatto è attuale e concreto; dalle misure coercitive applicate che a seconda, dei casi impongono domicili coatti, segno dell’attuale e pericolosa rete di rapporti intessuti con ‘prenditori’ più che imprenditori; dalle misure interdittive applicate, segno dell’elevata e concreta probabilità di continuare a delinquere se lasciati al loro posto pubblico e/o se legittimati a contrarre con la pubblica amministrazione. Il ruolo apicale rivestito dai dipendenti pubblici infedeli – sottolinea la procura di Civitavecchia -, i settori inquinati (servizi culturali e produttivi) e le gravi modalità del fatto impongono il dovere di informare i cittadini del circondario di Civitavecchia, prevenendo fughe di notizie e spettacolarizzazioni dell’azione giudiziaria per garantire il loro diritto di cronaca attingendo a fonti ufficiali”.
Le reazioni
Marotta (Sce), quadro allarmante
“Il quadro che emerge dall’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia e dalla Guardia di Finanza di Roma sugli appalti del Comune di Fiumicino è allarmante. Le nuove misure cautelari relative alle ipotesi di corruzione, turbativa d’asta e gestione distorta delle risorse pubbliche rappresentano fatti di assoluta gravità, che rischiano di incrinare il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzione comunale. È necessario fare al più presto piena luce su ogni avvenimento e responsabilità. L’amministrazione deve essere un luogo di legalità, trasparenza, servizio alla comunità e la politica ha il dovere di condotte degne e all’altezza di tali missioni. La bocciatura politica della Giunta Baccini è piena: continuiamo a vigilare affinché tale fallimento non travolga la credibilità delle istituzioni che è un bene primario da difendere con fermezza”. Così in una nota il capogruppo di Sinistra Civica Ecologista alla Regione Lazio, Claudio Marotta.