martedì, Giugno 3, 2025
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Arrestato un 18enne per l’omicidio del benzinaio ad Ardea: ha confessato e fatto recuperare l’arma

AGI – I Carabinieri hanno fermato un 18enne per l’omicidio del benzinaio bengalese di 36 anni accoltellato a morte martedì scorso ad Ardea, vicino a Roma. I militari del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati e della Compagnia di Anzio hanno eseguito il fermo a Cisterna di Latina, dove si nascondeva.

La confessione e il ritrovamento dell’arma

Il giovane, della zona e con precedenti, ha confessato che era lui il motociclista con casco integrale e vestito di nero che aveva ferito con una coltellata mortale al cuore il benzinaio, prima di sottrargli 570 euro in contanti. Il 18enne ha anche permesso di recuperare il coltello a serramanico con lama di 16 centimetri usato per l’omicidio, e che era ancora sporco di sangue.

Inutili i soccorsi, indagini serrate

A nulla erano serviti i tentativi dei sanitari del 118 di rianimare il benzinaio, che è deceduto prima del trasporto in ospedale. I Carabinieri, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Velletri, avevano sentito diversi testimoni e visionato dei vicini impianti di videosorveglianza.

Ricostruito il percorso dell’assassino

L’acquisizione delle registrazioni delle telecamere si è poi allargata a numerosissimi impianti, fino ad arrivare a ricostruire l’intero percorso effettuato dall’assassino, prima e dopo il delitto, a bordo di una moto BMW GS 650 bianca, rubata due giorni prima a Roma, rinvenuta poi il 28 maggio in un’impervia area boschiva del comune di Ardea, quasi completamente carbonizzata.

Le indagini sul furto della moto

Gli inquirenti, concentrandosi sul furto del motociclo, erano risaliti a tre giovani originari del litorale sud romano. Questi però sono risultati da subito estranei: la sera prima dell’omicidio, la moto era stata rubata a uno dei tre, che l’aveva parcheggiata in strada.

Focus sul principale sospettato

Le indagini si sono concentrate quindi sul principale sospettato, con il sequestro di indumenti e cellulari in uso allo stesso e a persone a lui vicine. L’imponente mole di registrazioni acquisite dalle telecamere di videosorveglianza e dai lettori targhe della zona è stata quindi messa a sistema con i dati contenuti nello smartphone — analizzati in tempi rapidissimi dai Carabinieri e dal consulente tecnico nominato dalla Procura.

Conferma delle prove e arresto

Dall’esatta sovrapponibilità dei percorsi ricostruiti fino a quel momento con i dati emersi dal telefono è emerso il completamento del grave quadro indiziario nei confronti del 18enne e, quindi, la decisione di procedere al suo rintraccio, avvenuto il pomeriggio di sabato 31 maggio in un’abitazione di Cisterna di Latina, dove si stava nascondendo.

Interrogatorio e carcere

Nel corso dell’interrogatorio, svolto presso la Compagnia Carabinieri di Anzio in presenza del pubblico ministero, il giovane ha confessato il delitto, conducendo poi gli inquirenti in un’area boschiva di Ardea, dove aveva occultato l’arma del delitto (un coltello a serramanico con lama della lunghezza di 16 cm, con tracce di sangue), il casco e alcuni indumenti indossati al momento dell’omicidio. Al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Velletri, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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