AGI – Un’iniziativa nata per regalare un sorriso ai più piccoli si è trasformata in un incubo per McDonald’s Giappone. La celebre catena di fast food ha infatti annunciato il ritiro di una promozione Happy Meal – chiamato “Happy Set” nel Paese del Sol Levante – dopo che orde di rivenditori e collezionisti adulti si sono precipitati nei ristoranti per accaparrarsi le ambite carte dei Pokémon, lasciando dietro di sé un’inaspettata scia di caos: cibo buttato, cumuli di rifiuti e bambini a bocca asciutta.
La caccia al tesoro e i pasti sprecati
L’iniziativa, lanciata con entusiasmo pochi giorni fa, prevedeva l’inserimento di una carta Pokémon e di un piccolo gadget (come un Pikachu in plastica) nei pasti destinati ai più piccoli. Ma la rarità e il potenziale valore collezionistico delle carte – alcune rivendute online a centinaia di dollari – ha scatenato una vera e propria caccia al tesoro. I media giapponesi riferiscono che i pasti sono andati esauriti in meno di 24 ore, e fuori da molti ristoranti sono stati trovati interi Happy Set lasciati intatti, con il solo contenuto “prezioso” sottratto.
Un paradosso: cibo sprecato e indignazione
Ciò che avrebbe dovuto essere un omaggio all’infanzia si è trasformato in un paradosso: collezionisti e speculatori hanno invaso i fast food, acquistando decine di Happy Set in una sola volta, per poi buttare via panini, patatine e succhi senza nemmeno scartarli. Le immagini di sacchi pieni di cibo ancora confezionato, abbandonati sul marciapiede, hanno fatto il giro del Giappone e sollevato un’ondata di indignazione.
Le scuse di McDonald’s Giappone
“Non crediamo nell’abbandono e nello scarto del cibo. Questa situazione va contro la nostra filosofia di ristorazione, che da sempre ci contraddistingue: offrire un’esperienza culinaria divertente a bambini e famiglie”, ha dichiarato McDonald’s Giappone in una nota ufficiale. L’azienda ha riconosciuto che “i preparativi non sono stati adeguati” e si è pubblicamente scusata.
Un piano d’intervento per il futuro
Per evitare che simili episodi si ripetano, McDonald’s ha già annunciato un piano d’intervento: verrà imposto un limite al numero di pasti acquistabili da ogni cliente, saranno bloccati temporaneamente gli ordini online e, in casi estremi, potrà essere rifiutato il servizio a chi non rispetta le regole. “Ci impegniamo a tornare alle basi di ciò che sta dietro all’Happy Set, ovvero aiutare a portare sorrisi alle famiglie, così da contribuire allo sviluppo sano dei cuori e dei corpi dei bambini”, ha aggiunto l’azienda.
Collezionismo compulsivo e speculazione
L’episodio getta nuova luce sul fenomeno sempre più diffuso del collezionismo compulsivo di carte Pokémon, che coinvolge adulti e investitori disposti a tutto pur di accaparrarsi pezzi rari. In Giappone – patria di origine del franchise – l’entusiasmo può facilmente trasformarsi in speculazione, con carte vendute anche a più di 1.000 dollari l’una.
Un campanello d’allarme
Mentre i piccoli fan dei Pokémon restano delusi e le famiglie giapponesi riflettono su quanto accaduto, l’episodio di McDonald’s si impone come un campanello d’allarme: anche le iniziative più innocenti possono essere travolte da dinamiche di mercato incontrollabili, se non vengono regolamentate con attenzione.