mercoledì, Settembre 3, 2025
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Bayrou lancia consultazioni politiche per superare il voto di fiducia

AGI – Il primo ministro Francois Bayrou dà il via a una serie di consultazioni con i partiti politici, una settimana prima del voto di fiducia al parlamento sul bilancio, che potrebbe decretare la caduta del suo governo.

Il calendario degli incontri

Il capo dell’esecutivo francese riceverà a Matignon, alle ore 17, rappresentanti del Partito Comunista Francese (Pcf), il suo segretario nazionale Fabien Roussel e il presidente del gruppo parlamentare, Stephane Peu. Martedì e mercoledì seguiranno i rappresentanti dei partiti che sostengono la coalizione presidenziale, nonché quelli di Place Publique, del partito di Raphael Glucksmann, del Raggruppamento Nazionale (Rn), dell’Unione della Destra per la Repubblica, del partito di Eric Ciotti, e poi del gruppo centrista parlamentare, Liberta’, Indipendenti, Territori d’Oltremare (Liot). Il Partito Socialista sarà presente a Matignon giovedì mattina, seguito dall’Unione dei Democratici e degli Indipendenti, presieduta da Herve Marseille. La France Insoumise e gli Ecologisti, da parte loro, hanno rifiutato l’invito.  
La destra sta facendo pressione sul capo del governo. “Se il piano di Bayrou rimane com’è, non voterò per la fiducia”, ha annunciato Xavier Bertrand. Il presidente della regione Hauts-de-France ritiene che il bilancio sia “sbilanciato” e “ingiusto”. Tuttavia, concorda sulla necessità di ridurre il debito, con un obiettivo di risparmio di 44 miliardi di euro.La sinistra è anche lei contraria, ma divisa: con i socialisti che hanno presentato un controbilancio, ma senza convincere gli Insoumis, spaccando di fatto la coalizione di sinistra del Nuovo Fronte Popolare (Nfp). Le critiche provengono anche dall’interno del blocco centrale. “Forse quest’estate si sarebbe dovuto instaurare un dialogo più serrato” con l’opposizione per preparare il terreno, ha dichiarato la presidente dell’Assemblea nazionale Yael Braun-Pivet a France Inter. “L’opposizione ci dice di non essere stata coinvolta ne’ consultata dal primo ministro, e questo è un dato di fatto”, ha proseguito.

 

 

Ieri sera, in un’intervista a quattro canali di informazione h24, Bayrou ha nuovamente difeso la sua posizione, affermando in particolare che la posta in gioco in questo voto non era “il destino del primo ministro”, ma quello della Francia. “Nessuna politica coraggiosa è possibile” senza un “accordo minimo” sulla “diagnosi”, ha ribadito il capo del governo. Il 15 luglio, il primo ministro ha presentato le linee generali del suo progetto di bilancio, che prevede uno sforzo finanziario di 43,8 miliardi di euro attraverso una serie di misure – un “anno fiscale bianco” e il congelamento delle prestazioni sociali – la più discussa delle quali è l‘eliminazione di due giorni festivi senza alcun compenso retributivo. In caso di voto negativo l’8 settembre, il capo del governo dovrà presentare le dimissioni del suo governo, a meno di un anno dalla sua successione a Michel Barnier, rovesciato anche lui da una mozione di sfiducia lui sui testi di bilancio.

Il clima in Francia

Per capire quale sia il clima nel paese basta guardare i sondaggi che rivelano che più di sette francesi su dieci (il 72%) sperano che il governo di Francois Bayrou non ottenga la maggioranza dei voti all’Assemblea Nazionale l’8 settembre. A elaborare il dato è un sondaggio di Elabe per BfmTv. Ma anche sui social, come X, impazzano gli hashtgag #BayrouDémission e #bayroudestitution.

 

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