AGI – “La cultura è un pilastro dell’amicizia tra Italia e Marocco. Stiamo lavorando per rafforzare la cooperazione culturale e per sostenere Matera e Tetouan, Capitali Mediterranee della Cultura e del Dialogo nel 2026”. Con queste parole, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Alessandro Giuli, ha sintetizzato lo spirito del rinnovato partenariato tra Roma e Rabat, a seguito di un incontro con Mehdi Qotbi, Presidente della Fondazione Museo Nazionale del Marocco. L’incontro, tenutosi a Roma, ha gettato le basi per una nuova fase di collaborazione culturale tra i due Paesi, in linea con le linee guida del Piano Mattei per l’Africa e con l’obiettivo di rafforzare il dialogo euro-mediterraneo. “La cooperazione culturale”, ha sottolineato Giuli, “è uno strumento di comprensione reciproca e un motore per uno sviluppo sostenibile basato sul rispetto, la creatività e la memoria condivisa”. Nel corso dei colloqui, a cui hanno partecipato anche Emanuela Bruni, Presidente della Fondazione MAXXI, e Massimo Osanna, Direttore Generale Musei del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, sono stati proposti diversi progetti espositivi congiunti da organizzare nei prossimi mesi in Italia e Marocco. Tali iniziative avranno lo scopo di mettere in luce i legami storici e le influenze artistiche tra le due sponde del Mediterraneo, nonché di promuovere programmi di formazione e scambio nei settori del restauro e della conservazione del patrimonio, sotto la direzione di Fabrizio Magani, Direttore Generale di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
L’impegno italiano si inserisce nell’ambito delle relazioni diplomatiche che, nel 2025, celebrano il bicentenario del Trattato di Amicizia e Commercio firmato il 30 giugno 1825 tra il Regno di Sardegna e il Sultano Moulay Abd al-Rahman ibn Hisham. Un anniversario che, come ricordano fonti diplomatiche, “testimonia la profondità storica di un dialogo ininterrotto” e rappresenta oggi un’occasione per rilanciare la cooperazione bilaterale. In oltre due secoli di relazioni, Italia e Marocco hanno costruito un dialogo basato sulla fiducia e sul rispetto reciproci, attraversando importanti momenti storici: dalle missioni diplomatiche del XIX secolo, con figure come Edmondo De Amicis e Stefano Ussi, alla rinnovata amicizia dopo l’indipendenza marocchina del 1956, fino alle forme contemporanee di cooperazione politica, economica e scientifica. Un ruolo centrale in questo rapporto è svolto dall’Istituto Italiano di Cultura di Rabat, principale piattaforma per la promozione della lingua e della cultura italiana in Marocco. Organo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Istituto organizza corsi di lingua, mostre, proiezioni cinematografiche e conferenze. Gestisce inoltre una biblioteca e un centro di documentazione che promuovono la divulgazione del patrimonio culturale italiano al pubblico marocchino.
Sul fronte diplomatico, il bicentenario è stato menzionato anche da Pasquale Salzano, Ambasciatore d’Italia a Rabat, in occasione dell’arrivo della nave scuola San Giusto nel porto di Casablanca. “Quest’anno ha un significato speciale per l’Italia e il Marocco. È la prima volta che si celebra questo anniversario, e farlo qui, in un porto simbolo di apertura e incontro, conferisce a questo momento un significato ancora più profondo”, ha affermato Salzano. L’ambasciatore ha ribadito la necessità di “rendere il Mediterraneo non un confine, ma un ponte di cooperazione, sicurezza e sviluppo condiviso”, sottolineando al contempo che la diplomazia culturale e la formazione delle giovani generazioni sono strumenti essenziali per costruire fiducia reciproca e pace.