venerdì, Ottobre 4, 2024
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“BIG BOYS”, VIAGGIO ALLA SCOPERTA DI SE STESSI

Al Giffoni Film Festival arriva “Big Boys”, l’affascinante e divertente film di formazione di Corey Sherman che racconta la storia del risveglio sessuale di un adolescente durante un campeggio estivo

Big Boys è un film che fa sorridere e rabbrividire in egual misura. Proprio come in Eighth Grade (2018) di Bo Burnham, il protagonista di Big Boys è impacciato, si sente fisicamente inadeguato, è pieno di piccole stranezze e manca di fiducia in se stesso, ma la sua natura esuberante e il viaggio che compie in un’estate di campeggio lo aiutano a trasformarsi in qualcosa di completamente diverso da ciò che gli altri si aspettano da lui. Durante i suoi 90 minuti, la storia di Sherman passa con disinvoltura dal dramma serio alla commedia a dove si ride crepapelle.

La trama di Big Boys è semplice: il quattordicenne Jamie (interpretato da Isaac Krasner) parte per un viaggio in campeggio con il fratello Will, la cugina ventenne Allie e il suo nuovo fidanzato Dan. Le esperienze di Jamie durante il viaggio, tuttavia, sono tutt’altro che semplici, poiché sviluppa sentimenti per Dan e, per la prima volta, fantastica di stare con un altro uomo. A causa della differenza di età, questa storia d’amore non vedrà mai Dan ricambiare i sentimenti di Jamie, ma Big Boys parla meno di storie d’amore e più delle sensazioni spaventose ma eccitanti di Jamie. Le esperienze di Sherman da adolescente (omofobia interiorizzata e mascolinità tossica) si nutrono direttamente di questa vivida rappresentazione del risveglio sessuale di un ragazzo.

Queste esperienze, condite da esilaranti momenti di umorismo e auto-ironia, sono rappresentazioni dettagliate dei preconcetti della società su come dovrebbe essere un uomo. Jamie, sotto pressione per agire in un modo meno “femminile”, soffoca la sua omosessualità e l’eccitazione che prova quando vede Dan. Pressioni che subiscono tutti gli adolescenti eterosessuali, accompagnate da omofobia indotta e supposizioni eteronormative da parte dei propri coetanei. In Big Boys, Sherman mostra un occhio attento nel catturare i sentimenti e l’evoluzione interiore del giovane Jamie, dando continui segnali visivi, come indugiare sul titolo del gioco da tavolo “Taboo”, oppure soffermandosi sui primi piani del volto di Jamie mentre passa dall’eccitazione alla paura e alla preoccupazione di sentirsi scoperto.

Come protagonista, Krasner conferisce un fascino effervescente a Big Boys. Jamie è un personaggio profondamente gentile con una maturità divertente e Krasner rende i dialoghi veloci e spiritosi di. Forse la cosa più importante è che Krasner aggiunge profondità al suo personaggio, che dal nervosismo inizia ad acquisire una crescente fiducia, man mano che cresce e comprendere di dover abbracciare la sua vera sessualità. Il cast di supporto aggiunge ulteriore energia a questo film spesso bizzarro, ma sicuramente accattivante.

L’illuminazione naturale aggiunge un’atmosfera lussureggiante e estiva a Big Boys, che si infonde direttamente nella storia di Jamie. I fiori spuntano nel paesaggio circostante mentre questa storia assume un aspetto sognante con una prospettiva piena di speranza. La colonna sonora suadente e corale di Will Wisenfeld contribuisce ulteriormente a rendere il film adorabile. Sherman utilizza la formula del coming-of-age o, ma sui sentieri meno battuti di un giovane adolescente gay, aggiungendo originalità alla pellicola tramiti gli occhi vaganti e curiosi di Jamie che ci danno piccoli scroci delle braccia muscolose di Dan e del suo fisico atletico e attraente. In Big Boys, comunque, non c’è alcuna dichiarazione di orgoglio, ma solo un percorso fatto di piccoli passi in un viaggio difficile e confuso, ma che resta soprattutto edificante e positivo.

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