giovedì, Giugno 26, 2025
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Bimbo annegato in piscina, trovato morto il bagnino. Era indagato

AGI – Matteo Formenti, 37 anni, è stato trovato morto stamattina da due escursionisti su un sentiero vicino al monte Orfano, a Cologne. Molto solo deve essersi sentito negli ultimi giorni, dopo essere svanito nel nulla all’indomani della morte di Michael Consolandi. Il bagnino della piscina ‘Tintarella di luna‘ di Castrezzato, dove il bambino di 4 anni è annegato venerdì scorso, aveva conservato fino all’ultimo la speranza di un miracolo che si è dissolta domenica quando i medici dell’ospedale di Bergamo hanno dichiarato deceduto il piccolo.

Lunedì mattina, Formenti è uscito dalla sua casa di Chiari annunciando alla madre che sarebbe andato al lavoro, ma ha tagliato i contatti col mondo poco dopo che i carabinieri avevano bussato invano alla sua porta per notificargli degli atti d’indagine da svolgere anche sul telefono che gli era stato sequestrato. Non è chiaro se avesse capito di essere accusato dalla procura di Brescia di omicidio colposo, una ipotesi di responsabilità comunque ancora tutta da verificare.

Il trentasettenne quella domenica era assieme ad altri bagnini quando il bimbo, arrivato al parco acquatico assieme al padre, è andato a fondo. Tutte le ipotesi sono in campo, ma, da una prima ispezione sul cadavere del bagnino, sembrano esserci pochi dubbi. Matteo Formenti si sarebbe tolto la vita, forse schiacciato dai sensi di colpa e dalla paura per l’indagine. Al momento non risultano suoi messaggi o biglietti.

Sembra però essere certo del gesto volontario il sindaco di Chiari, il paese di 20mila abitanti in cui Formenti viveva, Gabriele Zotti, che svela una statistica angosciante: “È un momento molto doloroso per la mia comunità, nell’ultima settimana è il terzo suicidio a Chiari – ha spiegato all’AGI – un ragazzo di 25 anni e un coetaneo di Matteo si sono tolti la vita nei giorni scorsi. Sicuramente bisogno riflettere sul disagio che c’è. Non conoscevo di persona Matteo, quando ci incrociavamo ci salutavamo sempre con un cenno del capo. Era molto legato alla comunità, lavorava come volontario alle sagre, andava in palestra. Era un bravo ragazzo, schivo”.

Nei giorni scorsi sui social si erano rincorsi gli appelli per convincerlo a rientrare a casa. “Non colpevolizzarti, torna indietro. Qualsiasi cosa sia successa, sarai ascoltato e compreso. Ti aspettiamo in Comune a qualsiasi ora col sindaco” aveva scritto su Facebook il consigliere comunale Andrea Salvi.

 

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