mercoledì, Novembre 19, 2025
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Black friday, la settimana delle grandi offerte… e grandi truffe

AGI – Eccola, è arrivata la settimana in cui tutti, chi più chi meno, ci sentiamo novelli cercatori d’oro, convinti di poter fare l’affare del secolo in pochi clic, salvo poi ritrovarci sui gruppi social a postare screenshot delle truffe subite. Signori, siamo in pieno Black Friday. Una volta era un giorno, poi si è passati a un weekend e adesso abbiamo raggiunto la ragguardevole durata di una settimana. Si può fare di meglio: c’è già chi si azzarda a chiamare novembre il mese “black”. E c’è chi chiede anticipi sulla tredicesima e, perché no, sul TFR per l’acquisto del secolo. Dare un consiglio è inutile, darne di buoni è addirittura nefasto, secondo Oscar Wilde. Ma chi ha a che fare con algoritmi, statistiche, andamento dei prezzi ha poca simpatia per i paradossi, per quanto di fattura letteraria. E allora, irrinunciabile elemento della settimana del Black Friday, c’è un esperto da contattare, magari ascoltare bene, per evitare di buttar via soldi, tempo ed entusiasmo. Tanto Cassandra deve averlo già detto: saremo schiavi dello shopping compulsivo anche se ci toglieranno i negozi fisici. E se non l’ha detto, lo diciamo adesso.

Un imprenditore digitale napoletano, come Fabio De Rienzo, esperto di e-commerce e founder di una nota piattaforma online, non si limita a osservare solo il rapporto prezzo originario – sconto applicato, non legge soltanto la qualità o la permanenza in vendita di un prodotto, l’advertising spinto e ossessivo, ma scava molto più a fondo ed entra nelle tecniche che spingono il cliente a comprare un prodotto del tutto inutile perché lo vedono “necessario”. Fabio De Rienzo analizza tutte le tecniche che accrescono la pressione psicologica sull’utente potenziale compratore e traccia una sorta di decalogo per superare indenni il Black Friday.

Scegliere venditori e siti affidabili

 

 

“Innanzitutto, scegliere un sito o un venditore affidabile è il primo passo per evitare di cascare male. Oggi è più facile mettere su un e-commerce, anche fasullo, ma è anche vero che è più facile accedere a piattaforme di recensioni verificate che possono in qualche modo garantire l’esperienza d’acquisto; quindi, è bene verificare ‘cosa si dice online’ del negozio prima di completare l’acquisto”. E questo è il primo passo per avere un’esperienza di acquisto online serena. Poi c’è il secondo passaggio, non meno importante per l’acquisto in corso e per il futuro. Parliamo del pagamento.

Usare metodi di pagamento sicuri

“Usare metodi di pagamento sicuri. Soprattutto nel caso di siti e portali meno conosciuti. Quasi tutti i siti possono gestire pagamenti digitali con app e servizi super conosciuti: non trovarli è una delle red flag più evidenti”.

Attenzione alle offerte troppo belle per essere vere

Se cerchiamo il campanello d’allarme che abbia un suono ben distinguibile, allora guardiamo attentamente i numeri, il prezzo. “Dietro un’offerta assolutamente imperdibile – spiega De Rienzo – che puntualmente arriva da aziende poco affidabili con sedi legali in luoghi strani, spesso si nascondono siti scam. L’obiettivo di queste piattaforme spesso è quello di carpire dati dell’utente, non solo finanziari”.

Conoscere il diritto di recesso e reso

Ma se sbagliamo e ce ne rendiamo conto quando è troppo tardi per revocare il pagamento, esiste una via d’uscita. “Il Codice del Consumo italiano, che recepisce la direttiva comunitaria sui diritti dei consumatori, parla chiaro: nella maggior parte dei casi entro 14 giorni dalla consegna l’acquirente può restituire il prodotto ed essere totalmente rimborsato. I siti che non espongono chiaramente tali modalità e/o che si nascondono dietro procedure arzigogolate per il reso sono quelli da cui è necessario guardarsi bene”.

Verificare i costi nascosti e le spese di spedizione

Capitolo spese di spedizioni. Dilaga l’offerta ‘spedizione gratuita’. De Rienzo mette in guardia da annunci troppo invitanti. “Verificare sempre i costi nascosti. Chi espone un prezzo molto basso ma poi aggiunge spese di spedizione gonfiate, assicurazioni obbligatorie, supplementi per il metodo di pagamento o costi generici di gestione sta semplicemente costruendo un artificio commerciale. Il prezzo reale è quello finale, non quello del banner, e il consumatore deve sempre poter conoscere in anticipo tutte le voci che compongono l’importo da pagare”.

Monitorare lo storico dei prezzi

Chi è convinto di sfuggire al miraggio del prezzo super ribassato di solito tiene traccia delle variazioni. De Rienzo smonta questa ‘credenza popolare’. “Qualcosa è stato fatto già anche in Italia, in occasione degli ultimi saldi, con l’obbligo di mostrare il prezzo medio del prodotto antecedente all’offerta. Ma è bene ribadirlo: anche online è utile verificare lo storico dei prezzi. Non fidatevi solo di quello che dicono i negozi di loro stessi, però. Per molte piattaforme, soprattutto le più grandi, esistono strumenti di terze parti che permettono di vedere l’andamento del prodotto nel tempo. Se un articolo è stato aumentato dieci giorni prima per poi essere ‘scontato’, l’affare è più apparente che reale. Conviene monitorare l’articolo anche nei giorni immediatamente precedenti all’inizio ufficiale delle promozioni, per capire se lo sconto rappresenta davvero un ribasso o se il prezzo è stato ritoccato più volte”.

Attenzione ai tempi di consegna

Colossi dell’e-commerce ci hanno abituato ad avere subito l’articolo acquistato, ma altre piattaforme spesso non possono sostenere gli stessi tempi. Anche questo è un elemento da considerare, secondo l’esperto. “Siamo così abituati al ‘tutto e subito’ che dimentichiamo di controllare se in effetti stiamo comprando qualcosa che al momento è nel magazzino del negozio. Durante il Black Friday la domanda esplode e non tutti i negozi aggiornano correttamente i propri magazzini online. Capita quindi di acquistare un articolo che risulta disponibile solo sulla carta, salvo poi scoprire che la consegna è prevista dopo settimane, quando non addirittura dopo mesi. Considerando che molti aspettano il Black Friday nella speranza di mettere un regalo sotto l’albero di Natale per i propri cari, significa finire in un girone dell’inferno fatto di richieste di essere aggiornati sui tempi e tentativi di rimborso”.

L’importanza dell’assistenza clienti reale

Altra denuncia che capita spesso tra gli utenti che si sentono truffati riguarda la comunicazione con i venditori. Ma è possibile evitare di finire nella rete di venditori-fantasma. “Verificate sempre la disponibilità di contatti del sito, come recapiti telefonici reali, e/o informatevi sull’assistenza clienti! I chatbot possono essere utili per le informazioni di base, ma non sostituiscono mai l’essere umano: quando c’è un problema vero servono persone che rispondono, non risposte automatiche che ti rimandano da una schermata all’altra. Un’assistenza reale evita di finire in un circolo di stress senza fine e permette, se necessario, di aprire un reclamo formale, inviare una PEC, parlare con qualcuno che si prenda in carico la situazione. Un sito che non offre questa possibilità è un sito da cui diffidare a priori, così come diffidereste da chi, una volta presi i vostri soldi, non vi risponde più manco se vi incrocia per caso in strada”.

Le strategie di pressione psicologica

Sì, ma alla fin fine perché il Black Friday ci coinvolge così tanto? Per De Rienzo un motivo c’è e non ha niente a che vedere con il valore di un oggetto. “Timer dell’offerta spesso fasulli (evergreen timer) che compaiono come pop-up in pagina con il solo obiettivo di farti comprare in fretta, prima che l’utente possa pensare se davvero ha bisogno o meno di ciò che ha nel carrello, ma anche diciture come ‘ultimi pezzi disponibili’ o quella tipica della prenotazione delle camere d’albergo online in cui si dice che ‘altri utenti stanno guardando ora questo prodotto’, come se stessero per toglierlo a te mentre ancora ci pensi… beh, sono tutte strategie per creare pressione e spingere all’acquisto. Esistono normative, anche italiane, che stabiliscono i limiti entro cui queste pratiche sono lecite o meno, ma è vero anche che, per chi è chiamato a controllare, dimostrare il comportamento illegale è difficile, se non impossibile. Per questo, la consapevolezza è l’unica vera strada che ha l’utente per tutelarsi”.

 

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