venerdì, Giugno 13, 2025
spot_imgspot_imgspot_imgspot_img

Boom di nidi di tartarughe sulle spiagge italiane

AGI – Sulle spiagge italiane, nel 2024, sono stati segnalati ben 601 nidi di tartarughe, il numero più alto di sempre. Fino a pochi anni fa erano infatti solo poche decine: solo 20 nel 2014, 30 nel 2015, 40 nel 2016, 50 nidi nel 2017 e cosi’ via per poi gradualmente passare a un incremento più repentino tra il 2020 (80 nidi censiti) al 2021 (244 nidi). Un fenomeno dovuto all’innalzamento delle temperature medie annuali nel bacino del Mediterraneo. Si tratta di 1,4 C in più rispetto a fine ‘800, un valore superiore di 0,25 C circa rispetto all’incremento medio della temperatura globale: è quanto emerge dal rapporto “Clima change and interconnected risks to sustainable development in the Mediterranean”, pubblicato su Nature Climate Change.

Il Mediterraneo è anche tra i bacini che si stanno scaldando più velocemente sul pianeta, circa + 0,4 C per ognuno degli ultimi decenni,e proiezioni per il 2100 variano tra +1,8 C e +3,5 C in media rispetto al periodo tra il 1961 e il 1990. Ed è proprio a partire da queste ricerche che gli esperti hanno associato la tendenza costante del riscaldamento delle acque all’aumento del numero di nidi di Caretta caretta sulle coste occidentali del Mediterraneo occidentale.

 

 

Come è noto, tendenzialmente le tartarughe marine tornano a nidificare negli stessi siti in cui sono nate (Relaxation of Nest-site Fidelity), eppure, evidentemente, questa abitudine sta cambiando. Secondo i dati raccolti dal progetto europeo Life Turtlenest, coordinato da Legambiente e con la direzione scientifica della Stazione Zoologica di Napoli, la specie sta adottando comportamenti esplorativi più flessibili, come la Philopatry Relaxation, ovvero una minore rigidità nel ritorno ai siti di nascita per la deposizione. Questo comportamento facilita la colonizzazione di nuovi habitat e apre scenari inediti per la conservazione, poiché suggerisce un potenziale adattativo superiore a quanto precedentemente ipotizzato. A confermare questa tendenza, uno studio internazionale pubblicato su Nature, condotto lungo le coste spagnole tra il 2016 e il 2019: le tartarughe che nidificano in queste nuove aree, infatti, non sono nate li’, ma provengono da popolazioni lontane, probabilmente dall’Atlantico o dal Mediterraneo orientale.

Grazie a sofisticate analisi genetiche, i ricercatori hanno potuto stabilire che ogni nido analizzato apparteneva a una femmina diversa: un segnale inequivocabile che si tratta di nuove colonizzatrici, non di tartarughe di ritorno. In Italia, questa crescita non riguarda solo la frequenza, ma anche la distribuzione geografica dei nidi, che si estende ormai dalle regioni meridionali fino a quelle settentrionali. Lazio, Toscana, Liguria e persino tratti meno noti del litorale adriatico stanno registrando tentativi di nidificazione che fino a pochi anni fa sarebbero stati impensabili. Località come il delta del Po o la riviera ligure cominciano a comparire nei rapporti di monitoraggio, evidenziando come la specie stia esplorando e colonizzando ambienti nuovi. In particolare, dei 601 nidi censiti nel 2024, (190 erano stati trovati in Sicilia, 147 in Calabria, 104 in Campania, 99 in Puglia, 24 in Toscana, 14 nel Lazio, 8 in Sardegna e 5 in Liguria). 

 

 

 

 

 ​ Read More 

​ 

VIRGO FUND

PRIMO PIANO