venerdì, Ottobre 17, 2025
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Breve Storia d’Amore: tradimento e passione nel film con Pilar Fogliati

AGI – Nel nuovo film diretto da Ludovica Rampoldi, Breve Storia d’Amore presentato alla Festa del Cinema di Roma, l’amore non è mai semplice, e il tradimento non è solo una colpa. È un detonatore, una scintilla che accende un’indagine profonda sull’identità e sul desiderio. In un intreccio di emozioni e generazioni, la regista – già sceneggiatrice per serie come 1992 e Esterno Notte – firma un dramma psicologico intenso e sofisticato, dove la passione si confonde con la ricerca di sé.

La storia si muove su due piani. Da una parte Lea (interpretata da Pilar Fogliati) e Andrea (Andrea Carpenzano), trentenni in bilico tra libertà e stabilità; dall’altra Rocco (Adriano Giannini) e Cecilia (Valeria Golino), cinquantenni apparentemente pacificati, ma ormai prigionieri del loro equilibrio. Tutto cambia quando, una sera, in un bar, Lea e Rocco si incontrano. Tra loro nasce un’attrazione immediata, travolgente, che presto si trasforma in una relazione clandestina, consumata tra le pareti anonime di una stanza d’albergo.

Quel tradimento, che all’inizio sembra solo un gesto impulsivo, diventa il motore di un’escalation emotiva. In Lea si accende un’ossessione, un bisogno quasi febbrile di spingersi oltre, di entrare nella vita di Rocco, di capirsi attraverso di lui. 

In un’intervista all’AGI, Pilar Fogliati racconta la sua Lea con empatia e lucidità, una follia la sua diversa da quella che aveva messo in scena in un altro grande successo come “Follemente”: “Il personaggio di Lea ha una sua follia, viaggia in un’ambiguità difficile da capire. È una donna che scopre di essere tradita e, invece di cedere alla rabbia, decide di capire qualcosa di sé. Si chiede cosa si prova a tradire, e si butta in una cosa nuova. È folle, ma almeno ha una ricerca interiore.”

Per l’attrice, il film non è solo una riflessione sul tradimento, ma anche sul modo in cui cambiano le relazioni nel tempo: “Parlare di tradimento oggi non è come trent’anni fa. Ci chiediamo cosa significhi davvero stare in coppia, che valore abbia l’esclusività. È bello che il cinema entri in questi quesiti, che non si limiti a giudicare, ma provi a capire cosa accade dentro una persona che tradisce o viene tradita.”
Nel film, Valeria Golino interpreta una psicologa che consiglia a Lea di “non fare niente” davanti a un tradimento, di viverlo come occasione per interrogarsi. Una visione che Fogliati condivide: “Sono d’accordo con lei sul pensare agli errori come opportunità. Tradire è sbagliato, fa soffrire tutti, ma invece di punirti o disperarti, prova a capire perché è successo. È un modo per ribaltare la situazione, per non farti travolgere dal dolore.”

Tra i momenti più leggeri dell’intervista, Pilar sorride quando le viene chiesto se si sente più una donna “da scacchi o da boxe”, visto che Rocco nel film pratica proprio il chess boxing: “Boxe, decisamente! Non ho mai praticato seriamente, solo in modo amatoriale, ma mi riconosco più in quella dimensione. Sono una che si muove, che reagisce, che preferisce affrontare le cose piuttosto che pianificarle troppo.”

Dopo il successo di Romantiche, la Fogliati non nasconde di avere già in mente un nuovo progetto dietro la macchina da presa: “Sto scrivendo. Appena mi sentirò sicura di quello che ho messo su carta e penserò che valga la pena, spero di tornare presto alla regia.”

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